Assalto armato al caveau: caccia al commando di 20 banditi

Erano pronti ad uccidere i banditi del commando armato che ha assaltato il caveau dell’istituto di vigilanza Mondialpol, alla periferia di Sassari, portandosi via diversi sacchi di denaro. 

I malviventi, almeno 20, armati con kalashnikov e vestiti con mimetiche e giubbotti anti-proiettili ieri sera intorno alle 20,30 hanno accostato un escavatore al muro di recinzione della sede Mondialpol di Caniga, e sfruttando la lunghezza del braccio del mezzo meccanico hanno sfondato il muro dell’edificio.

Contemporaneamente con una scala altri banditi hanno scavalcato la recinzione e sono entrati nella sede da dove hanno prelevato diversi sacchi di denaro, portati fuori sempre con la benna del mezzo meccanico e caricati su un furgone Fiat Ducato bianco, con cui poi si sono dati alla fuga in direzione Cagliari.

Non prima di avere sparato contro le guardie giurate per intimidirle: una di loro che si trovava nella garitta di sorveglianza si è salvata grazie ai vetri anti-proiettili.

Mentre la rapina era in corso un’auto dei carabinieri ha raggiunto la sede e i banditi non hanno esitato a crivellare di colpi il mezzo, sparando ad altezza uomo e contro il motore per bloccare le forze dell’ordine.

Anche in questo caso i due carabinieri si sono salvati perché il parabrezza ha retto all’impatto dei proiettili.

L’azione del commando coordinata e studiata nei minimi particolari.

Una parte della banda entrava nel caveau, altri bloccavano tutte le principali vie di accesso incendiando auto e cospargendo di chiodi l’asfalto.

In questo modo si sono coperti la fuga: tutto il traffico attorno alla città è rimasto bloccato e le forze dell’ordine hanno raggiunto il luogo della rapina con difficoltà.

Assalto armato a Sassari, bottino di alcuni milioni di euro

E’ stimabile in alcuni milioni di euro il bottino dell’assalto armato di un commando di 20 uomini contro la sede della Vedetta 2 Mondialpol.

Solo lunedì potrebbe arrivare il conteggio definitivo.

La polizia scientifica ha infatti rinvenuto circa 150 bossoli di armi corte (come le pistole) e a canna lunga (come i kalashnikov).

Assalto armato a Sassari, Mondialpol: ‘caveau non espugnato’

Il commando è riuscito a impossessarsi “solo di una parte del denaro contante presente in sede e non del contenuto del caveau – il locale blindato, che costituisce il cuore dell’edificio – non è stato espugnato”.

Lo precisa la stessa Mondialpol in una nota nel quale fa sapere che “i sistemi di sicurezza hanno complessivamente retto alla violenza dell’attacco”.

Ora gli inquirenti, che stanno setacciando il centro nord Sardegna alla ricerca dei malviventi e delle loro tracce.

Al vaglio le immagini delle telecamere della zona e del circuito di sorveglianza della Mondialpol alla ricerca di elementi utili a rintracciare i banditi.

Assalto armato Sassari, Fiore (NSC): “Se fosse intervenuta stazione Carabinieri, colleghi sarebbero morti”

“Quello di Sassari è stato un fatto criminoso che per poco non ha mietuto vittime. I colleghi del nucleo operativo e radiomobile intervenuti, sono rimasti illesi grazie al mezzo blindato. Se al contrario, fosse intervenuta una pattuglia della stazione Carabinieri, l’esito sarebbe stato infausto, poiché i mezzi in dotazione alle stazioni non sono blindati”.

Così Michele Fiore, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).

“Purtroppo assistiamo ad una vasta sproporzione tra l’aumento della criminalità e i mezzi in dotazione e questo Nsc lo denuncia da tempo. Poco personale, età media piuttosto alta e parco auto non adeguato. Alla luce di questi numerosi episodi criminosi di ogni genere – dice il sindacalista – chiediamo che anche le stazioni siano dotate di un parco auto provvisto di blindatura e che possa resistere a urti anche e soprattutto dovuti a colpi di arma da fuoco che, come in questo caso, sono stati esplosi ad altezza d’uomo per uccidere”. 

Assalto armato Sassari, auto Carabinieri crivellata di colpi di kalashnikov

“Quello accaduto a Sassari è di una gravità inaudita. I colleghi sono sotto choc, ma fortunatamente stanno bene. Il parabrezza dell’auto di servizio ha resistito ai colpi di kalashnikov che i banditi hanno esploso contro di loro, solo per miracolo non ci è scappato il morto”.

Così Eros Retanda, segretario generale provinciale Sassari del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).

“Questo episodio gravissimo evidenzia come una sola pattuglia non possa fronteggiare eventi del genere e come sia indispensabile potenziare il controllo del territorio, soprattutto in una terra in cui l’escalation criminale non arretra”.

“Già nel mese di gennaio – dice Retanda – abbiamo inviato una nota al Comando Generale illustrando la situazione del nucleo operativo radiomobile di Sassari, a corto di personale, con età media che rasenta i 48 anni e condizioni di lavoro logoranti dal punto di vista psicofisico”.

“Serve una risposta immediata da parte dell’Esecutivo, affinché siano investite risorse per incrementare il capitale umano e potenziare quei reparti, come quello di Sassari, che urgono necessariamente di un potenziamento perché scarseggiano di personale”.

“Ci solleva sapere che nessuno tra guardie giurate e colleghi dell’Arma abbia riportato conseguenze. Professionalità e fortuna hanno scongiurato il peggio, ma in strada non ci si può affidare solo alla fortuna” conclude Retanda

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