INCREDIBILE: SPARITA UNA BALAUSTRA A MONTEOLIVETO
NAPOLI – Secondo i dati dei carabinieri che continuano a contrastare il fenomeno con successo, nell’ultimo anno sono stati segnalati solo 66 furti di arredi d’arte. Rispetto al boom degli anni Ottanta e Novanta, quando le facciate di molte chiese e gli androni di tantissimi palazzi del Settecento venivano depredati con regolarità, quasi nulla. Eppure basta una sparizione come quella avvenuta alla scalinata del Chiostro del Pozzo per riportare alla ribalta il fenomeno.
Un taglio troppo netto, quello della balaustra medioevale, per poter pensare a un atto vandalico. E poi non sono stati trovati resti, calcinacci e affini. Un furto su commissione, spiegano le associazioni di cittadini che monitorano il centro storico che, va ricordato, è tutelato come patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Per il Comitato di Portosalvo ad essere degradato non è solo il Plebiscito ma l’intero patrimonio monumentale della città, «mortificato dall’incuria e dall’indecenza, in tutta la sua interezza». E una lista di luoghi spogliati: Piazza del Gesù, il cortile di Santa Chiara; largo San Domenico, Piazza Bellini, via Benedetto Croce; il sagrato dei Girolamini; largo San Gaetano e poi tutta via dei Tribunali fino a Castel Capuano. «Parliamo quindi di Spaccanapoli dove graffiti e rifiuti continuano a regnare indisturbati attorno ai monumenti più belli». Se poi si vuole puntare il dito sulle chiese storiche e le facciate d’arte depredate, basta citare la chiesa di Gesù e Maria, Sant’Agostino alla Zecca dove è sparita, guarda caso, la balaustra. O il portale scomparso a San Lorenzello e quello mai più ritrovato dell’ospedale della Pace.
E cosa dire del busto di San Camillo trafugato in una sola notte, quattro anni fa, dal portone del Divino amore. Furti su commissione per oggetti richiesti da clienti facoltosi per ville e dimore di lusso, non sempre e solo in Campania. «Occorre effettuare – spiega Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo – una seria ricognizione su tutto il territorio e procedere al contestuale e complessivo recupero del decoro urbano per assicurare la giusta dignità e la corretta immagine alla nostra città». Poi lancia l’allarme: «Negli ultimi anni è scoppiata la caccia ai basolati di pietra vesuviana delle strade borboniche e ai sampietrini. Ora con l’annuncio che molte vie saranno asfaltate bisogna aprire gli occhi». Nel 2010 metà rotonda dell’approdo borbonico di Santa Lucia sparì. Poi fu l’amministrazione Iervolino a restaurare la piazzetta sul mare. Oggi, in molte strade, i basolati vengono divelti e portati via. Sembrano atti vandalici, ma quasi sempre, spiegano i cittadini dei Decumani, sono furti su commissione. Una lastra 50 per 50, lavorata, costa trecento euro.
Fonte Corr. Mezz. Vincenzo Esposito