Le settimane di carta con “L’ amante fedele”
A un certo punto troverai vari sentieri, all’orizzonte vedrai tante luci: scegli il sentiero che va giusto alla tua…
di Grazia della Volpe.
“Massimo Bontempelli con l’Amante Fedele premio strega 1953.
Cenni sull’opera:
Si tratta di una raccolta di racconti scritti tra il 1940 e il 1946 in cui i temi dominanti, pur essendo diversi, non mancano di un substrato comune rappresentato dallo stile di scrittura e dall’ impianto della storia, sempre caratterizzata da una sorta di scoperta da parte del protagonista. Sia essa una nuova consapevolezza o una improvvisa conferma della vita o di se stesso. In particolare possiamo ritrovare tre temi principali. Alcuni racconti appartengono a quel filone del realismo magico in cui ritroviamo presenze evanescenti e diafane, e un universo sfuggente che talvolta, in maniera imprevista e repentina, fa capolino nel mondo della normalità quotidiana.
Cenni biografici:
Massimo Bontempelli nacque a Como nel 1878. La sua attività letteraria si colloca a cavallo fra le due guerre. La sua fu una posizione di spicco nel panorama della cultura fascista da cui si dipanarono due posizioni quella del “populismo anti-borghese” e quella del “novecentismo”. La prima fece capo alla rivista Il selvaggio fondata da Mino Maccari; mentre la seconda che auspicava a un’attenzione maggiore alla modernità legata al fascismo, proiettata al progresso industriale ma limata delle esasperazioni distruttive futuriste si legava alla rivista di Bontempelli <<900>> a cui si legherà successivamente anche Curzio Malaparte. L’intento di Bontempelli era quello di far traslare le avanguardie nella comunicazione sociale. Nella sua narrazione, l’autore è foriero di un realismo magico, un modo per ricavare dalla realtà proiezioni magiche e mitiche. Tra le sue opere ricordiamo La scacchiera davanti allo specchio del 1922 un viaggio attraverso le immagini riflesse in uno specchio, Eva ultima un’opera teatrale di chiara matrice pirandelliana, Il figlio di due madri del 1929. Bontempelli morirà nel 1960 a Roma.
Propositio: brevi sul contenuto:
Tra i vari racconti di cui è composta l’opera ricordiamo Nitta, I pellegrini, Luci, Convegno. Vi appartiene anche il racconto lungo L’acqua, che racconta la fiabesca vicenda di Madina la quale, lasciata la capanna al margine del bosco, conoscerà i fatui lussi della città per poi approdare in una idilliaca comunità che vive a contatto con la natura e, alla fine, troverà la pace solo consegnandosi amorevolmente al ruscello, sulle cui rive era morta la madre dandola alla luce, diventando acqua anche essa. Vi è poi una serie di racconti caratterizzati da una sorta di impegno sociale, o forse sarebbe meglio dire umano, in cui l’autore ricerca la possibilità di una più civile convivenza fra gli uomini. Ed è la storia della pietà senza retorica di una madre, la madre di Pietro e Domenico, dove si narra il rapporto contraddittorio tra un servo e un padrone; di Gallo, curioso racconto capace di toccare corde profonde di simpatia. O anche di Il ladro Luca(molto bello), storia dell’inseguimento tra il malvivente e un poliziotto, cui il primo finirà per salvare la vita, spinto da un moto imprevisto dell’animo che rinsalda d’un tratto il legame della solidarietà umana. E della speranza. Infine troviamo racconti ispirati a una tendenza che rivela la vena più cinica e grottesca dell’autore. Tra questi vi è L’ottuagenaria, in cui l’anziana capostipite di una famiglia, sul letto di morte, decide di confessare la propria verità davanti a figli e nipoti, sfatando una vita di ipocrisie e convenzioni sociali e, con questo, lasciando aperta la porta alla tragedia. Sempre in questo filone rientra L’amante fedele, racconto corrosivo in cui l’amore eterno e delicato giurato e spergiurato per una donna viene in breve tempo sostituito dalla passione sfrenata per un’altra, sotto gli occhi ironici dell’amico e confidente.