Terra dei fuochi, De Girolamo: risposte serie per Caivano

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“Non vivo sulla luna e le urla di dolore che provengono da questa terra arrivano a me e a tutto il Governo, che è consapevole del disastro che si è consumato qui. So che se state affrontando queste terribili difficoltà è perché una parte della politica è stata assente. Ma c’è anche una politica che sa ascoltare e che agisce per il bene della collettività, e in questa bisogna avere fiducia”.

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, nell’incontro di questa mattina a Caivano, in provincia di Napoli, con Don Maurizio Patriciello, le autorità locali e la popolazione, dopo il quale si è recata in visita nei terreni dove sono state scoperti dal Corpo Forestale dello Stato discariche illegali, rifiuti tossici e pozzi inquinati.

“Da cittadina campana, prima ancora che da Ministro, devo però purtroppo dire che se siamo arrivati a questo punto è anche perché alcuni cittadini sono stati complici, si sono girati dall’altra parte, facendo finta di non vedere la tragedia in cui oggi ci troviamo. Per questo – ha affermato De Girolamo – ringrazio chi è qui, perché è consapevole che è arrivato il momento di cambiare cultura e denunciare chi approfitta del silenzio e della mediocrità. Queste battaglie le ho fatte sempre, da quando ero una semplice iscritta al partito. Sono perciò molto felice di vedervi in questa occasione perché significa che c’è stato un cambiamento profondo”.

“Non dovete consentire a nessuno di venire qui, in quella che è stata purtroppo definita la terra dei fuochi, a fare passerelle, strumentalizzando questo dramma senza portare le risposte che servono. Per quanto mi riguarda, posso dire che è stato fatto finora un grande lavoro dal Corpo forestale dello Stato e intendo intensificarlo ancora, con ulteriori attività di monitoraggio e di controllo su questo territorio e di analisi dei prodotti. Voglio fare in modo che questo disastro – ha dichiarato il Ministro – sia isolato perché non permetto che si dica che tutta l’agricoltura campana, dalla quale vengono prodotti di eccellenza, è malata. Le aree inquinate devono essere definite e delimitate in modo tale da tutelare quelle che non lo sono e permettere agli agricoltori di fare il proprio mestiere”.

“Abbiamo già deciso di destinare delle risorse per creare una Task force con il comando provinciale di Napoli e di Caserta per avviare ulteriori controlli. Attraverso un sistema di telecamere eviteremo – ha annunciato De Girolamo – che si continui a fare quanto è stato fatto fino ad oggi e verranno individuati e perseguiti i colpevoli. Chiederò al Ministro dell’Interno e al Ministro della Giustizia di rivedere anche la questione relativa ai reati ambientali: non è possibile che chi ammazza i propri figli venga punito con una multa, deve essere punito in maniera esemplare senza se e senza ma. Un obiettivo prioritario deve essere perciò l’inasprimento delle pene. Inoltre dobbiamo fare una bonifica delle aree e istituiremo un Tavolo con il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute e la Regione per capire le strategie più efficaci da adottare. Con il Ministro Lorenzin e con il Ministro Orlando abbiamo già affrontato e risolto un problema molto complesso come quello delle coltivazioni Ogm e con loro affronteremo anche questa emergenza. I marchi ad hoc possono essere un antibiotico per la malattia, ma noi dobbiamo andare oltre, colpendo il problema alla radice”.

“Dobbiamo trovare al più presto le risorse necessarie per attuare i piani di bonifica e le riconversioni. Da questo punto di vista dobbiamo far sì che i fondi europei possano costituire quell’opportunità di rinascita che serve. Per questo penso all’utilizzo dei Fondi coesione da impiegare il prima possibile, così come chiederò una modifica alla legge che disciplina il Fondo di solidarietà nazionale. Il Fondo, infatti, ora interviene solo a risarcire i danni provocati all’agricoltura in caso di calamità naturali e non nei casi di danni provocati da disastri ambientali. La legge serve anche per garantire la necessaria copertura finanziaria dell’intervento, visto che la dotazione del Fondo è largamente insufficiente a coprire il fabbisogno annuo. Questo per poter compensare – ha commentato De Girolamo – le imprese agricole per i danni subiti a causa dell’impossibilità di commercializzare le produzioni dell’anno. Nel medio periodo concordo pienamente con voi nel creare qui un distretto produttivo destinato esclusivamente al no food, in modo da poter comunque utilizzare i terreni, ma riducendo il rischio di contaminazione degli alimenti. A questo vorrei aggiungere che ho intenzione di promuovere una campagna di educazione al rispetto della terra presso le scuole dell’area, è dai nostri ragazzi che dobbiamo partire per insegnare loro la cultura della legalità. In più i fondi reperiti dai sequestri relativi ai reati ambientali devono essere utilizzati per risolvere i disastri che sono stati prodotti in questo territorio”.

“Fatte le opportune verifiche, sequestrati i prodotti inquinati, bisogna trovare con l’aiuto del governo i fondi per risarcire gli agricoltori che li hanno messi sul mercato. Se un prodotto è inquinato non può essere dato da mangiare ai propri figli e quindi verrà, esattamente come voi mi chiedete, tolto dalla catena alimentare in modo che mai più nessuna mamma di questo territorio, mai più nessuno comprando un prodotto di queste terre possa pensare che sta avvelenando i propri figli”.

“A Don Patriciello che mi ha chiesto di tornare qui – ha concluso il Ministro – con il Ministro Lorenzin e con il Ministro Orlando rispondo che torneremo dopo che avremo fatto delle cose concrete per questo territorio”.

Redazione

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