A Napoli chiude la cultura: è la volta del teatro San Carluccio
Il teatro San Carluccio chiude il suo sipario e fa posto a un supermarket.
di Grazia della Volpe.
La logica del denaro non fa sconti a nessuno, a Napoli il noto teatro San Carluccio, sito in via San Pasquale a Chiaia, chiude i battenti perchè indebitato. Già si respira l’aria e l’odore della dismissione, degli scatoloni dentro i quali si conserva e si fa viaggiare la storia di un posto d’arte come questo. Al suo posto è previsto un supermarket o un negozio di abbigliamento. Era anche partita una campagna di raccolta fondi “Gli angeli del San Carluccio” volta a risollevare le sorti del teatro, sostenuta dal noto presentatore napoletano Gianni Simioli e dal coordinatore regionale dei verdi ecologisti Francesco Emilio Borrelli ma nulla è stato possibile. Insomma un’altra battuta d’arresto per quel settore che da molti è visto come l’unica possibile risorsa economica per città come Napoli.
Il teatro San Carluccio nacque nel 1971, nel corso di questi quattro decenni passati si è connotato come una fucina di talenti. Appena nato ha visto calcare le tavole del suo palcoscenico esordienti di talento quali Troisi , Arena, De Caro e Mastelloni. Negli anni successivi ha continuato ad accogliere le “avanguardie” napoletane con Tony Servillo, Renato Carpentieri, Marina Confalone, Mario Martone, Silvio Orlando. E ora a soli 42 anni muore.