Il risveglio delle coscienze.
di Francisco Ambrosino
Non sappiamo se sia tardi o meno: ma sappiamo per certo che i tempi stanno cambiando! Finalmente la Terra dei Fuochi inizia a entrare nel linguaggio della gente comune. Non si è più al cospetto della solita frase di rito o della consueta diceria consumata in un bar tra un caffè e una sigaretta: senza consapevolezza.
Ora si fa sul serio. Le istituzioni, così come i giornali di regime, a malincuore non possono più fare finta di niente: i politici e le lobby che li finanziano, iniziano a fare i conti con la realtà. Sanno che oramai non possono più nascondersi dietro frasi usate e abusate all’inverosimile e iperbole di circostanza proferite davanti alla telecamera di turno per vendere bene la propria immagine di statista o presunto tale. Sono costretti a fare i conti con la rabbia popolare: si vedono obbligati a dare risposte e non più a tergiversare in attesa di accaparrarsi voti in occasione delle prossime tornate elettorali. Il tempo gioca contro di loro. L’ambiente e la salute sono diventati il leitmotiv, la parola d’ordine di questi ultimi lustri: il cancro è una malattia che fa paura, che miete ancora tante vittime tra innocenti (bambini, anziani, animali da compagnia: nessuno può sentirsi al riparo!) e lascia le persone che ne vengono colpite, direttamente o indirettamente, nella più assoluta disperazione! La cittadinanza attiva lo ha percepito: si inizia a scendere per strada, a protestare e a far sentire la propria voglia di denuncia! Ci si mobilita e si chiedono bonifiche dei territori devastati da anni e anni si sversamenti illeciti con la compiacenza di assessori e consiglieri omertosi e si pretende la tutela della vita soprattutto nei confronti di chi non ha nessuna colpa per tutto questo marciume. La gente vuole giustamente vivere! I partiti hanno esaurito il loro compito: hanno perso credibilità e non sono stati in grado di dare risposte esaurienti, né tanto meno sono stai capaci di creare sviluppo e occupazione.Il centro-destra e il suo parigrado (e inetto) centro-sinistra si sono spartiti il potere politico ed economico in questi ultimi 20 anni: e lo hanno fatto chiedendo la collaborazione dei clan malavitosi, in cambio di una chiusura di entrambi gli occhi su attività illecite e illegali. A turno, senza distinzioni. Le dichiarazioni rilasciate dal pentito Carmine Schiavone non lasciano spazio a dubbi: laconiche e glaciali le sue parole pronunciate poche settimane fa davanti alle telecamere di TvLuna: “potevamo muovere 70 / 80 mila voti e decidere chi far vincere”. Nessuno può sentirsi al riparo dal cancro: i frutti e le verdure un tempo famose per il solo fatto di essere coltivate in quel territorio conosciuto come Campania Felix vengono oggi rifiutati e rigettati. Quasi con sprezzo! Ma solo a chiacchiere: in realtà tutti li abbiamo mangiati e li stiamo ancora consumando: chi riesce con esattezza a indicare perfettamente la destinazione finale di questi prodotti insicuri e tossici? Chi può dire con certezza in quale catena della grande distribuzioneorganizzata saranno esposti al pubblico per essere venduti? Nessuno! E’ tempo di cambiamenti: vogliamo essere tutelati e per farlo, esigiamo che vengano applicate le etichette di provenienza sui prodotti che finiranno sulle nostre tavole: siano essi prodotti agricoli o meno.Abbiamo il diritto di vivere un’esistenza dignitosa e di qualità. Per noi, per i nostri rampolli e per gli animali che ci circondano. Anche nell’Agro Nolano ci si mobilita e si chiede rispetto e giustizia: sabato 19 ottobre dalla città che fu di Giordano Bruno, si leverà un solo grido: W LA VITA! A presto!