“IL SUD PUZZA” MA ALTRA VOLTE PROFUMA INTENSAMENTE DI CAMBIAMENTO
di Irene De Crescenzo
Ieri pomeriggio presso il palazzetto dello sport di Orta di Atella è stato presentato il nuovo libro di Pino Aprile: “Il sud puzza”. Oltre che una sterile presentazione letteraria questo ad Orta si è rivelato un nuovo momento di condivisione e diffusione, una ulteriore marcia per la vita, di quelle che in questi giorni si stanno susseguendo nel territorio campano. Alla presenza di numerosi comitati e movimenti, diversi venuti da altre regioni del sud d’Italia – Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia – si è potuto condividere non soltanto una serie di disagi e problemi di un sud devastato dalla malavita o dall’assenza delle istituzioni ma, soprattutto, la speranza: sappiamo che siamo un territorio martoriato ma non ci arrendiamo! Più che la presentazione di un libro già scritto, Aprile ha portato un messaggio di solidarietà ed una spiegazione con termini scientifici del lavoro che stanno svolgendo i “portatori sani di buona comunità in costruzione”, come ha voluto definirli. La “buona peste del contagio positivo” . Numerosi sono stati gli interventi dei comitati che vi hanno partecipato: dalle mamme di Taranto al comitato “no Muos”, da “voce per tutti” a #fiumeinpiena, sono intervenuti Enzo Tosti, Lucio Iavarone, Mauro Pagnano e tanti altri. La formula scelta dagli organizzatori è stata vincente: mettere le associazioni, dislocate su tutto il meridione, a confronto tra loro, in un mini dibattito ci si è raccontati cosa si sta facendo nel proprio territorio e cosa si ha intenzione di costruire, come proseguire la battaglia. Ognuno ha parlato del problema di casa propria come quasi fosse una riunione di gruppo dallo psicoterapeuta dove ci si confronta, ci si aiuta e ci si dice reciprocamente di non essere soli! Voi non siete soli, c’è un unico grande popolo e se si resta uniti si può fare tanto, si può crescere insieme. Fare rete in momenti come questo e per questo tipo di problematiche è imprescindibile. Anche in tale occasione Don Maurizio Patriciello, invitato ad intervenire, l’ha fatto con la solita enfasi che lo contraddistingue, con quegli occhi lucidi di chi ha visto e continua a vedere che c’è tanto da fare ma che, oggi, non si è più dormienti, ci si sta alzando. C’è voglia di rivalsa! Ha voluto ripetere una enorme verità che il popolo, tutto, sta ben comprendendo negli ultimi tempi: “..E’ facile fermare un uomo singolo ma un popolo no!” . Noi, siamo d’accordo con lui. Alla fine del suo discorso la sala gremita si è alzata in piedi ad applaudirlo. La serata ha proseguito con un momento musicale e Pino Aprile non ha esitato a scendere tra la folla e firmare autografi. Tra tutti, Chiara ha chiesto di autografare il libro per la sua amica Filomena, ultima vittima in ordine di tempo di questo genocidio, Aprile con una smorfia di dolore sul volto ha scritto: “A Mena, affinché possa perdonarci!”, forse uno dei momenti più commoventi della serata. Il sud puzza, è vero, ma ieri ciò che tutti hanno sentito è stato solo un profumo intenso di cambiamento.