Pulcinella ospita Pietra: la presentazione di "Malamusik" al museo della maschera acerrana
ACERRA. In comune, non hanno solo il nome d’arte che comincia per P. Ma, anche quella napoletanità verace, che li contraddistingue ovunque vadano. Sono Pulcinella e Pietra Montecorvino, incontratisi ieri nella galleria del Museo acerrano, in piazza Castello. Il risultato? Una serata da caffè letterario, durante la quale l’Arte si esprime dalla musica alla poesia, dal cinema al teatro, dalla pittura alla scultura. E dove il giornalismo sviscera il quotidiano dell’artista – una donna compatta, ma dolce complessa, “affascinata” dalla bellezza dell’accogliente museo (“Tenetevelo caro, caro questo museo – dice – è bellissimo. Mi hanno colpito soprattutto le marionette, che non penso di aver mai visto dal vivo”), e “adottata” come madrina per la prima edizione del premio letterario nazionale sulla maschera più famosa al mondo, “Pulcinella”, coordinato dalla professoressa Pina Candileno.
Galeotta fu la presentazione di “Malamusik”, libro della Montecorvino che raccoglie 13 brevi considerazioni e 3 racconti. Premiato lo scorso luglio a Minori, è un insieme di pensieri. Scritti di notte, quando tutti dormono. Storie, anche di fantasia, dalle quali traspaiono il pensiero e la vita dell’eclettica – e a volte, all’apparenza contraddittoria – cantante: la vita, “in stretto rapporto con la morte”. L’amore, “che non esiste senza corna, ma esiste, nella purezza del platonico, del non consumato”. La religiosità “non ecclesiastica”, e la fede “fondamentale per vivere questa vita”. Il tempo che passa, “che amo perché migliora l’ingenuità”. La morte, “che non esiste perché la cattiveria altrui ci fa morire un po’ ogni giorno”. E Napoli, “che immagino con le scuole che vadano dai bambini e la sabbia sul lungomare”. Ed è al capoluogo partenopeo che dedica “Murì”, accompagnata da Daniele Brenca al contrabasso ed Erasmo Petringa alla chitarra. Barbara D’Alessandro (questo il nome vero di Pietra) si esibisce anche in “Carmela”, “Sud”, “Canzone per te” di Indigro che dedica a Massimo Troisi, “il vero Pulcinella”, che invita a ricordare con un applauso. Nella sala, tra i presenti, anche l’assessore alla cultura del Comune di Acerra, Tito D’Errico, e di Casoria. Il presidente e il direttore del Museo, Franco Mennitto e Tommaso Esposito. E il pubblico, che ammirati anche alcuni dei quadri realizzati dalla vulcanica Pietra, e adagiati tra i Pulcinella, aspetta di ascoltare il prossimo disco. Di cui, la stessa Montecorvino ha già annunciato la stesura dei testi.
Annalisa Aiardo