Antonio Di Donna è ufficialmente il nuovo vescovo di Acerra.

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ACERRA.  Il passaggio delle consegne, ieri pomeriggio, in una cattedrale gremita di fedeli. L’ex ausiliare di Napoli riceve il Pastorale da un emozionato monsignor Giovanni Rinaldi, che lascia la guida della diocesi dopo quasi 14 anni di episcopato, per sopraggiunti limiti di età. Insieme alla sua cordialità, Di Donna ha subito espresso le sue priorità: tutela dell’ambiente e delle fasce più deboli, lavoro e “creare una Chiesa di volti, meno preoccupata della sua organizzazione, snella, leggera, povera e libera, che vive relazioni umane autentiche”.Oltre la comunità acerrana, ad ascoltare il saluto di monsignore alle autorità cittadine e militari, 5 pullman di fedeli da Napoli ed Ercolano (suo paese natale). Prima però, Di Donna si è recato presso la locale clinica “Villa dei Fiori”: ha baciato la terra raccolta all’ingresso e visitato il reparto di terapia intensiva neonatale.

“Il nostro territorio è stato sottoposto ad un saccheggio ambientale dagli insediamenti industriali inquinanti – incalza il 61enne neovescovo -. La comunità scientifica ha confermato la correlazione tra aumento di patologie tumorali e inquinamenti. Seppur riconosciuta, la bonifica di alcune aree è disattesa. L’Osservatorio regionale disattende i suoi compiti. L’industria locale ha fallito, compromettendo la vocazione agricola dei territori”. Dal “l’interramento di sostanze smaltite illecitamente. I prodotti di qualità vengono respinti per pregiudizi. Mi unisco al grido di giustizia dei cittadini. Mi impegno a dare continuità alla collaborazione con le istituzioni per salvaguardare anche il diritto alla salute. Ma dove eravamo mentre avveniva questo scempio? Molti sapevano ed  hanno taciuto. E mentre clan camorristici, imprenditori e politici collusi si sono arricchiti, la gente ha cominciato ad ammalarsi e morire. La causa sta anche nel silenzio di tanti, spesso espressione dell’indifferenza per tutto ciò che è il bene comune. Rilevanti sono anche le problematiche sociali: l’alto tasso di disoccupati e l’insufficiente risposta ai bisogni delle fasce più deboli”. Accolto in piazza Castello dalla banda locale di musica e da fuochi d’artificio, Di Donna ha ricevuto le chiavi della Città dal sindaco: “Auspico che lei possa essere anche coprotagonista delle trasformazioni e sfide che ci attendono”, gli auguraRaffaele Lettieri. “Bisogna vigilare e proteggere il futuro dei nostri figli – replica Di Donna -. Non da soli, ma tutti insieme: istituzioni, popolo e Chiesa. Non venga meno la partecipazione popolare. Chiedo agli amministratori di fare ogni sforzo per attuare politiche sociali adeguate, tagliando se necessario spese non indispensabili”. Benedette le comunità di Acerra, Casalnuovo, Arienzo, Santa Maria a Vico e San Felice a Cancello, la folla accompagna Di Donna in Cattedrale per la cerimonia ufficiale. Gente “accampata” dal primo pomeriggio. Presenti anche il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, il vescovo ausiliare monsignor Lucio Lemmo, il vescovo emerito don Antonio Riboldi e il prefetto Francesco Musolino. “Il programma lo faremo insieme – prosegue Di Donna dal Duomo -, già dai prossimi giorni, quando ascolterò le vostre storie e attese.Il mio programma è il Vangelo, perché Dio non è dei morti ma dei vivi”.

Annalisa Aiardo

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