La “Terra dei fuochi” e una verità taciuta per 20 anni
Campania Felix, questo era il nome con il quale ai tempi dell’Impero Romano era conosciuta la Campania grazie alla fertilità delle sue terre.
E’ di ieri la notizia che Antonio Bassolino, sindaco della città di Napoli per 7 anni consecutivi e governatore della Regione Campania per 10 anni consecutivi, per un regno durato ininterrottamente 17 anni dal 1993 al 2000, è stato assolto, e con lui tutti gli altri imputati, per la gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione Campania.
Una scelta dei tempi della giustizia che potrebbe anche far pensare, visto che l’ex governatore il 22 Ottobre scorso ha dichiarato che vorrebbe tornare a fare il sindaco di Napoli e quindi ricandidarsi alla prossima tornata elettorale; scelta dei tempi che però fa sorridere visto che è in concomitanza con la pubblicazione di uno dei segreti di Stato più vergognosi che l’Italia ricordi.
Dal 31 Ottobre scorso, sul sito della Camera dei Deputati, è visibile a tutti la trascrizione dell’interrogatorio di Carmine Schiavone, boss “pentito” dei Casalesi, svoltosi il 7 Ottobre 1997 presso la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
La commissione era composta all’epoca da:
Massimo Scalia, presidente della commissione, noto ambientalista, eletto nelle liste dei Verdi;
Gianfranco Saraca, eletto nelle liste dell’UdEur;
Giovanni Lubrano di Ricco, magistrato, eletto nelle liste dei Verdi;
Roberto Napoli, medico, eletto nelle liste dell’UdC (allora CCD);
Giuseppe Specchia, eletto nelle liste di AN.
Al termine di quell’audizione, il documento è stato secretato per 16 lunghi anni e reso pubblico soltanto dopo l’esplosione del caso “Terra dei Fuochi”; queste dichiarazioni non sono altro che la ripresentazione parlamentare delle deposizioni rilasciate ai Magistrati qualche anno prima.
Secretare documenti e dichiarazioni in sede di indagini serve a proteggere le indagini stesse, ma a 20 anni di distanza dalle deposizioni rese nel lontano 1993 ai magistrati (Lucio Di Pietro, Federico Cafiero De Raho, Franco Greco e Carlo Visconti) e replicate quattro anni dopo davanti ad una Commissione parlamentare, il segreto d’ufficio risulta intollerabile almeno quanto il “far nulla” di chi ha contribuito ad avvelenare tutta la Regione Campania, anche con i silenzi.
Una delle frasi più forti riportate da Schiavone ai Parlamentari fu “Tra 20 anni in quelle zone moriranno tutti di tumore se non fate qualcosa”, nulla è stato fatto, oggi in quelle terre il tasso di mortalità per tumore sta crescendo. Scorrendo il documento sono tanti i punti che lasciano impietriti.
Focalizziamone alcuni.
Pianura: È un quartiere di Napoli molto popolato, in cui per anni è stata attiva la discarica dei Pisani, sito che doveva andare a raccogliere rifiuti di tutta la provincia di Napoli (oltre che della città), una delle aziende autorizzate a sversare in quel sito era la Di.Fra.Bi.
Schiavone cita l’azienda molte volte, la stessa sversa in quel sito non solo la comune spazzatura ma diverse tonnellate di rifiuti tossici provenienti dalle regioni settentrionali (Schiavone fa riferimento a personaggi di Milano, Firenze, Arezzo e Genova e provenienze anche da La Spezia e Massa Carrara), ed anzi, per aiutare la cava a non riempirsi, spesso la stessa azienda sversava in piccole discariche abusive i rifiuti della provincia e riservava lo spazio ufficiale della cava a quei rifiuti speciali.
Pianura è diventata molto famosa durante l’emergenza del 2008, quando gli abitanti si ribellarono alla riapertura della cava, non per ignoranza o egoismo ma perché dopo migliaia di denunce fatte per quei rifiuti tossici, e nessuna risposta ricevuta, non intendevano più sopportare quella situazione.
Villaricca: Paese della provincia di Napoli, anche a Villaricca c’è una discarica che ha accolto i rifiuti della Regione, anche in questa cava, a ridosso di abitazioni e scuole, dove ancora oggi stanno continuando a costruire ed espandersi, sono stati sversati rifiuti tossici, per la precisione “520 fusti contenente rifiuti tossici” ha riferito Schiavone, il quale ha anche precisato che durante le operazioni di scarico uno degli autisti rimase cieco.
Navi: Nelle dichiarazioni rese da Carmine Schiavone si fa riferimento anche a navi piene di rifiuti tossici affondate al largo del Mediterraneo e ad una nave specifica, affondata al largo sul confine tra le coste calabresi e quelle campane, piena di “rifiuti speciali e tossici oltre che a scorie nucleari”.
Germania: Dalla Germania invece arrivavano “cassette di piombo da 50” contenenti fanghi radioattivi tutti interrati nei terreni della stessa Casale di Principe, alcuni nei terreni di contadini ed altri nei terreni confinanti con la chiesa all’ingresso del paese del casertano. Schiavone dichiara di esser stato in quei luoghi,“lì in quei terreni dove non crescono più alberi”, con le autorità giudiziarie, ad oggi nessuno scavo e nessuna bonifica è stata ancora eseguita.
Sindaci: Tra le dichiarazioni rese da Schiavone c’è la puntualizzazione che tutti i sindaci di tutti i paesi della provincia di Caserta erano eletti solo per volontà dei Casalesi; una volta eletti i sindaci davano percentuali dei guadagni comunali sui lavori pubblici agli stessi Schiavone, nonché affidavano loro i subappalti degli stessi lavori. Sindaci di ogni colore politico. Schiavone spiega anche i grossi introiti che il clan riceve dalla manutenzione stradale, fatta con materiale scadente per risparmiare ed aumentare non solo gli utili delle somme che arrivano da Roma, ma anche ripresentare nuovi piani di rifacimento stradale con ulteriori guadagni “puliti”.
Superstrada: Le aziende edili referenti del clan ebbero in subappalto la costruzione della superstrada che da Caserta porta al litorale domizio; Schiavone spiega che quei lavori divennero “oro colato”, infatti tutti gli scavi effettuati nei pressi della superstrada vennero effettuati per permettere al clan di sversare i rifiuti tossici. Oggi nei pressi di quella superstrada (soprannominata “asse mediano”) ci sono migliaia e migliaia di residenti in abitazioni costruite sopra quei terreni.
Meridione: Schiavone ai parlamentari precisa che la zona di competenza dei Casalesi è quella dell’agro aversano, tutta l’area domiziana fino ad arrivare a Latina e Frosinone (comprese); al clan Alfieri invece spetta tutta la zona vesuviana ed il salernitano, ma spesso lo stesso clan Alfieri riservava ai casalesi zone di quei terreni per i loro sversamenti. Schiavone va oltre e non si ferma alla Campania: tutte le regioni meridionali sono interessate, la Puglia (il Salento e zone di Bari e Foggia) con la Sacra Corona Unita, la Calabria con la Ndrangheta e la Sicilia con Cosa Nostra.
Politici: Incalzato dal presidente della Commissione, Schiavone fa i nomi di alcuni politici coinvolti. Inizialmente a domande dirette risponde “Non fanno più politica, ammazzare i morti è inutile”, poi successivamente fa qualche nome: Di Lorenzo, Gava, Scotti, Santonastaso e De Mita. Sì, Ciriaco De Mita, all’epoca era fuori dai giochi della politica, oggi invece decide ancora le sorti dei centristi in Campania. Oggi Ciriaco De Mita è ancora vivo politicamente, appartenente all’Ulivo, alla Margherita ed al PD ininterrottamente dal 1996 al 2008, periodo in cui Antonio Bassolino era sindaco di Napoli prima e governatore della Regione poi.
Chi scrive abita a 700-800 metri in linea d’aria dalla discarica di Villaricca, frequenta persone che abitano in quelle case costruite sopra le discariche vicino alla “superstrada”, ancora oggi durante le notti d’estate si sveglia tossendo per i nauseabondi “odori” di rifiuti bruciati nelle vicinanze. E ancora oggi transitando sulla “superstrada” vedo ettari ed ettari di terreni dove non crescono più gli alberi.
Questa vergogna è stata taciuta per venti lunghi anni.
FONTE: http://www.qelsi.it/2013/la-terra-dei-fuochi-e-una-verita-taciuta-per-20-anni/ Di Livio Olino