LA CRISI FA RIVIVERE IL “CAFFÉ SOSPESO”

Antica tradizione e gesto di solidarietà. Domani la giornata della tazzina pagata

L’usanza del caffé sospeso nasce a Napoli a metà Ottocento

L’usanza è antica e risale a metà dell’Ottocento. Allora, a Napoli, il “sospeso” era un caffè offerto ai poveri della città dagli avventori più generosi. Per dare anche ai meno fortunati l’opportunità di gustarsi un espresso nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Poi venne l’epoca del Boom economico e del benessere e il “sospeso” fu quasi dimenticato. Fino a oggi. Sí, perché con la crisi, la consuetudine di pagare un caffè a chi non può permetterselo é tornata. Tanto che, nel 2011, é nato addirittura un coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che oggi conta una sessantina tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa, da Trieste a Lampedusa. Senza dimenticare i casi di Spagna, Svezia e Brasile.

Come funziona? È semplice. «Nei locali che fanno parte del circuito ognuno può lasciare un caffè pagato. Ci sono gestori che scrivono su una lavagnetta quante tazzine gratis rimangono da sfruttare e le cancellano man mano che queste vengono consumate» racconta Chiara Sasso, presidente della Rete del caffè sospeso. «L’obiettivo – prosegue – é stimolare la pratica dello scambio che, dal cibo ad altri generi di prima necessità, oggi come oggi svolge un ruolo sempre più importante. E poi vogliamo promuovere la nostra attività nella speranza che il caffè sospeso arrivi ogni giorno in nuovi bar ed eventi».

Anche per questo domani, 10 dicembre, in concomitanza alla Giornata internazionale dei Diritti Umani, si celebra la terza Giornata del caffè sospeso. Un ricco calendario di eventi disseminati su e giù per l’Italia che comprende reading, performance musicali e artistiche, proiezioni di cortometraggi e merende con dolci accompagnate da caffè – e non avrebbe potuto essere altrimenti – sospesi.

Al fianco della Rete si sono schierati molti volti noti. Da Luca Mercalli alla compianta Franca Rame fino al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Tutti per il caffè sospeso. Che poi non é soltanto un caffè, ma un gesto di umanità. Accompagnato, perché no, da un sorriso.

http://www.lastampa.it/2013/12/09/societa/la-crisi-fa-rivivere-il-caff-sospeso-fytAyYsxLsB81rdj2Si3yK/pagina.html

Redazione

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