Aversa football club: intervista a Raffaele Esposito

Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”: così recita una celeberrima canzone di Francesco De Gregori. Cosa pensi a riguardo e soprattutto credi di possedere tali caratteristiche?

-“Il calcio è anzitutto e soprattutto passione. Credo che questa sia una delle caratteristiche fondamentali per un giocatore: la passione che un calciatore esprime in campo in ogni gara, oltre alla fantasia, al coraggio e all’altruismo può portare la squadra alla vittoria. Ognuno di noi in squadra ha caratteristiche diverse a seconda del ruolo che ricopre e penso che per una seconda punta le tre citate nel testo siano perfette, quindi dico di sì”.

Raffaele, sei il calciatore dell’Aversa F.C. che ha segnato il maggior numero di reti. Quali emozioni stai provando e quali obiettivi come marcatore ti poni da qui alla fine del campionato?

-“Ovviamente è una grandissima gioia essere il primo marcatore, ma per questo devo soprattutto ringraziare la squadra perché se ho la possibilità di segnare è grazie al lavoro di tutti i ragazzi. Non mi sto ponendo nessun obiettivo particolare, se non quello di riuscire a far salire la squadra in classifica per dimostrare a tutti che ci siamo anche noi”.

Nelle ultime gare la squadra è cresciuta sotto il profilo della qualità tecnica e dell’organizzazione tattica, ma soprattutto in termini di personalità. Cosa è cambiato rispetto al passato?

-“Dopo la prima partita abbiamo subito capito che dovevamo cambiare atteggiamento, perché nonostante siamo una squadra dotata di una altissimo tasso tecnico, siamo anche elementi estremamente giovani, quindi era necessario abbinare le nostre qualità tecniche con la giusta dose di aggressività e di esperienza in campo. In quest’ultimo periodo siamo migliorati tantissimo anche con alcuni innesti che il nostro Mister e il nostro Presidente hanno saputo realizzare. Tanto è vero che ora non siamo più noi ad uscire dal campo zoppicando…

Fino ad ora ti abbiamo visto giocare come trequartista e seconda punta, ma credo che tu possa essere un irresistibile esterno alto sulla sinistra per meglio sfruttare il tuo micidiale piede mancino. Sei del mio stesso parere?

-“In campo cerco di dare il massimo e sono felice che il Mister mi abbia dato l’occasione di giocare come seconda punta. Sento molto la sua fiducia e questo mi fa piacere. Sulla fascia sinistra? Io sono sempre a disposizione della squadra e soprattutto a disposizione dell’allenatore. Posso ricoprire vari ruoli e l’esterno è uno di quelli. Se il Mister mi riterrà adatto per quel ruolo sarò felice di giocare come esterno. Quindi condivido quanto dici.”

Dall’inizio hai indossato la gloriosa maglia numero 10. Quali grandi numeri dieci del presente rappresentano per te un’icona? “Da interista e da amante del bel calcio, senza dubbio dico Wesley Sneijder, per la sua capacità di rendere semplici giocate impossibili.” Quali del passato?

-“Del passato cito senza ombra di dubbio Alvaro Recoba, anche se non aveva il numero dieci ma il venti. Per me era il numero adatto a lui perché era doppiamente un numero dieci. Le sue punizioni erano spettacolari e sin da piccolo mi sono sempre ispirato a lui.”

Attendiamo con ansia una tua rete su punizione, ma il palo, la traversa i portieri e la sfortuna sembrano averci messo lo zampino. Riuscirai ad accontentare i tifosi?

-“Ultimamente sono stato sfortunato, i miei tiri hanno colpito due traverse ed un palo: spero di accontentare il pubblico e soprattutto la mia squadra che in allenamento mi vede segnare e purtroppo in partita no. Anche se ora ci pensa qualcun altro a segnare su punizione, il mio carissimo amico Antonio “il bombarolo” Diana. Spero che saprà darmi qualche consiglio per migliorare.”

“Siate realisti, chiedete l’impossibile”. Così diceva un vecchio saggio: Tu cosa chiedi a te stesso e alla squadra per il futuro?

-“Non chiedo nulla di particolare, se non di migliorare giorno dopo giorno per aiutare la squadra a raggiungere i propri obiettivi. Si è creato un gruppo straordinario e sono onorato di giocare con questi ragazzi, perché oltre ad essere giocatori di una squadra siamo amici e quindi chiedo solo di essere noi stessi quando scendiamo in campo, divertendosi insieme ed impegnandosi a vincere le partite, gara dopo gara. Ringrazio soprattutto il nostro Presidente Amedeo Russo, il nostro Mister Nico Russo e poi il nostro zoppicante motivatore Peppe, i quali hanno dato questa possibilità a tutti noi. Inoltre un ringraziamento speciale anche a te, il nostro addetto stampa Giovanni, che ci segui e fai parte della nostra famiglia. Ora però si deve pensare alla gara contro il Lusciano.”

Giovanni della Volpe (Addetto stampa Aversa Football Club)

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