OPERAZIONE “FONDO ANZIANI” : LA GUARDIA DI FINANZA DI SALERNO ESEGUE MISURA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI MONSIGNOR NUNZIO SCARANO, DI UN ALTRO SACERDOTE E DI UN PROFESSIONISTA. SEQUESTRATO PATRIMONIO PER MILIONI DI EURO.
In data odierna, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Salerno su richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica alla sede, nell’ambito di attività delegata di P.G., nei confronti dei soggetti di seguito indicati: 1.
SCARANO Nunzio, Sacerdote. ARRESTI DOMICILIARI; 2. NOLI Luigi, Sacerdote. ARRESTI DOMICILIARI; 3. FRAUENFELDER Bruno, Notaio. DIVIETO TEMPORANEO DI ESERCITARE L’ATTIVITÀ PROFESSIONALE Ai tre soggetti vengono contestate ipotesi di riciclaggio in concorso e falso in relazione a versamenti di somme illecite per milioni di euro su conti correnti in essere presso lo I.O.R. (Istituto per le Opere Religiose) e reimpiegate in territorio salernitano per l’acquisto di beni immobili, costituzione di società ed estinzione di mutuo ipotecario. In totale sono 52 i soggetti indagati a seguito dell’odierna indagine: ad essi vengono contestati reati di riciclaggio in concorso e falso in atto pubblico. Le complesse ed articolate indagini scaturiscono dagli accertamenti conseguenti al furto subito, tra il 26 ed il 29 gennaio del 2013, da Mons. Nunzio SCARANO, all’interno dell’immobile di sua proprietà, sito in Salerno. In sede di denuncia, il prelato rappresentava che ignoti avevano asportato dal suo appartamento beni di pregio per un valore dallo stesso stimato in diversi milioni di euro. In tale contesto, i successivi accertamenti esperiti hanno subito evidenziato la significativa sproporzione della capacità reddituale del Mons. SCARANO con riguardo alle rilevanti disponibilità economiche dallo stesso movimentate ed impiegate, nel corso degli anni, in iniziative immobiliari e societarie sul territorio salernitano. Nel corso delle investigazioni, emergeva la riconducibilità al prelato di numerosi rapporti bancari esteri radicati in Vaticano presso l’Istituito per le Opere Religiose (I.O.R.) da uno dei quali veniva prelevata per contanti la somma di euro 588.248,51, utilizzata per l’estinzione, con modalità anomale e dissimulatorie attraverso il ricorso a false certificazioni di donazione ad opera di 50 soggetti scientemente individuati dal Monsignore e dalla sua commercialista di fiducia, di un mutuo ipotecario intestato ad una società immobiliare ubicata in Salerno, di cui Nunzio SCARANO era socio. Le successive attività di indagine hanno permesso, inoltre, di acclarare che le notevoli somme di denaro nella disponibilità del Monsignore SCARANO, quantificate in un importo superiore ai 5 milioni di euro, derivavano dai componenti della famiglia di armatori romani D’ Amico anche mediante il riscorso a società off-shore ubicati in Paradisi Fiscali. Tali somme all’apparenza destinate a finalità assistenziali e benefiche sono state invece utilizzate dal Monsignore per investimenti immobiliari (tra cui il prestigioso appartamento del centro storico di Salerno di 17 vani ) e costituzioni di società immobiliari. In tale attività il prelato si è avvalso dell’ausilio di un altro sacerdote, nonché di professionisti uno dei quali in data odierna destinatario del divieto di esercitare l’attività professionale. Nel contempo, a seguito di capillare attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle finalizzata
|