Quando il padre eterno era “oscuro”
Di Grazia della Volpe
Il bello della storia sono le sue fasi, fasi che creano quel sedimento nel quale potersi identificare e nel quale poter trovare un senso del presente. La città normanna si appresta a questo sedimento in modo molto completo e compiuto, una semplice strada – via Roma già via Appia- divide ma unisce due fasi storiche decisive e incisive; come una tangente alla circonferenza del centro storico normanno radiocentrico, l’Appia rinnova la sua storicità in epoca angioina divenendo il fulcro della città nuova. Gli angioini iniziano a interessarsi ad Aversa sul finire del XIII secolo, quel fervore produce un nuovo sedimento storico decentralizzato rispetto all’epoca precedente. La Real casa Santa dell’Annunziata vive il suo momento di ascesa, dall’unione con il complesso ospedaliero di Sant Eligio definisce la sua vocazione di accoglienza dei bimbi abbandonati mediate la “Rota degli Espositi”, incrementando quindi anche le pratiche economiche volte al mantenimento della struttura e delle sue attività di accoglienza e di assistenza, pratiche economiche che si concretizzavano nell’annuale fiera dell’Annunziata che si svolgeva sull’area ora occupata dal quartiere Lemitone, allora inesistente essendo esso figlio della sistemazione napoletana dei quartieri spagnoli promossa da don Pietro da Toledo nella metà del XVI secolo. Il fervore economico incrementa anche la committenza artistica che si protrae anche con il passaggio di testimone alle dominazioni successive, testimonianza eloquente il portale marmoreo e le sue enigmatiche raffigurazioni datato 1518. Rispetto al progetto di visita guidata che vuole allargarsi anche agli aspetti della devozione popolare che spesso fonde superstizione e credenza, ci concentriamo su di una pietra. Una pietra conservata in un locale sito al di sopra della chiesa, sulla quale è rappresentato un uomo canuto, il Padre eterno. Ma perché detto “oscuro”? Perché stando a come la devotio popularis racconta il locale che custodiva la pietra era tutto al buio, con questa immagine circondata dai lumicini devozionali; è facile dunque capire come in epoche passate, epoche forse nemmeno tanto lontane parlando anche di prima metà del ‘900, una scena di tal fatta contribuisse a stemperare o forse ad arricchire la religiosità con la suggestione. La sala, che oggi è stata risistemata, conserva anche uno struggente esemplare ligneo di ecce homo ed inoltre dalle gelosie è possibile ammirare l’interno della chiesa da un punto di viste d’eccezione, vale a dire dall’alto, dalla cornice che corre lungo tutto l’interno del corpo di fabbrica. Questo e altro sarà il tema della due giorni di gennaio organizzata dalla nostra testata giornalistica, realizzata anche grazie alla disponibilità del rettore Don Franco Sparaco.
L’appuntamento è
Sabato 4 gennaio 2014 ore 17/00 via Roma, Arco dell’Annunziata – Aversa.
Domenica 5 gennaio 2014 ore 11/00 via Roma, Arco dell’annunziata – Aversa .