Arrestate 2 persone nell’ambito dell’operazione denominata “Parrucche nere”
Ieri pomeriggio, in contrada San Chirico, nell’area parcheggio di un bar, personale in borghese della Terza Sezione Antiracket della Squadra Mobile della Questura di Benevento ha tratto in arresto, nell’ambito di un’operazione denominata “Parrucca Nera”, il 47enne del capoluogo Giuseppe Botticella, e la 39enne Silvana Izzo di Maddaloni, ma residente in città.
I due sono stati scoperti in flagranza ed accusati di estorsione continuata in concorso in danno di un conducente di scuolabus.
La vicenda, secondo la ricostruzione fornita dalle Forze dell’ordine, è iniziata lo scorso mese di giugno quando la vittima, A.C., ha chiesto l’aiuto ad una persona presentatagli da un collega al fine di allontanare bonariamente l’ex fidanzato della sua attuale compagna.
Dal quel giorno, sono iniziati una serie di minacce da parte dei due che, millantando conoscenze con membri del clan dei casalesi di Casal di Principe, la donna si era presentata con il nome di Silvana Schiavone, hanno estorto all’uomo la somma di 100mila euro, chiedendone altri 50mila.
Esasperato dalle continue richieste, che soddisfaceva domandando prestiti ai propri familiari, A.C., quindi, ha deciso di denunciare l’accaduto.
E’ iniziata così un’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Flavia Felaco, anche con l’ausilio di intercettazioni, fino a sorprendere gli arrestati mentre stavano intascando l’ennesimo pizzo (la somma di 1.000 euro) dalla vittima.
I soldi, preventivamente fotocopiati dalla Squadra Mobile, sono stati recuperati e lo scambio tra gli estorsori e la vittima videoripreso dagli operatori della Sezione Antiracket.
La donna e l’uomo si sono presentati sul luogo dell’incontro a bordo di un’autovettura in uso a Botticella e, in particolare, Izzo si era comuffata con una parrucca nera, da cui il nome dell’operazione, e con degli occhiali da sole.
Nel corso delle perquisizioni a casa della 39enne, infine, sono state ritrovate anche due pistole giocattolo prive di tappo rosso, una delle quali utilizzata anche per intimorire la vittima in precedenti occasioni.
Il sostituto procuratore, Nicoletta Giammarino, della Procura di Benevento, quindi, ha disposto l’accompagnamento dei due in carcere, dopo le formalità di rito.