“Dialoghi sulle Mafie”, Napoli ricorda Falcone e la strage di Capaci Tano Grasso: “Ventidue anni dopo resta ancora tanto da fare”

 

“La giornata di oggi ci dà l’occasione per fare riflessioni su quell’epoca e su quegli anni difficili, ma anche su un uomo, un magistrato d’avanguardia come Falcone, guardando anche e soprattutto ai nostri giorni, pensando a quali punti fermi il nostro sistema ha acquisito e su cosa si può e si deve ancora fare”. Questo è il commento di Tano Grasso, simbolo dell’imprenditoria anti-racket, durante il primo incontro del ciclo “Dialoghi sulle mafie” a cura dell’Associazione Pietrasanta Polo Culturale, tenutosi ieri pomeriggio in piazzetta Pietrasanta, nell’ambito del Forum Universale delle Culture di Napoli. “Dopo Capaci – ha dichiarato Grasso – c’è stata una vera e forte riscossa dello Stato nella lotta alla Mafia. Resta ancora tanto da fare, 22 anni dopo, soprattutto a livello della società civile, del mondo imprenditoriale e a livello della sensibilità della classe politica”.

 

La manifestazione ha visto alternarsi, nella lettura del testo “Letture di cose di Cosa Nostra” di Giovanni Falcone, gli attori Ernesto Mahieux, Gianfranco Gallo, Peppe Lanzetta, lo scrittore Maurizio De Giovanni. Sono intervenuti, inoltre, alcuni protagonisti della lotta alle mafie, tra i quali Veronica Montanino, figlia di Gaetano, guardia particolare giurata ucciso nel corso di una sparatoria in piazza Mercato a Napoli. Il reading è stato intervallato da interludi musicali e dibattiti. Molto intenso anche il minuto di silenzio osservato alle 17.58, ora della strage di Capaci, a cui ha fatto seguito l’inno nazionale.

Grande soddisfazione anche nella parole dell’Assessore alla Cultura Nino Daniele che ha ricordato il senso della giornata: “Non potevamo non aprire il ciclo dei Dialoghi sulle mafie con il ricordo di questa giornata, il sacrificio del giudice Falcone, della moglie Morvillo e della scorta, che rimarranno scolpiti nel nostro cuore e nella nostra memoria per sempre. Noi volevamo ricordare, anche attraverso lettura degli scritti del magistrato, quale era l’ispirazione di Falcone: cioè che le mafie possono e devono essere sconfitte”. Erano presenti tra gli altri: l’Assessore ai Giovani, Alessandra Clemente; il questore di Napoli, Guido Marino; il comandante del primo Gruppo della Guardia di Finanza di Napoli, il Colonnello Cesare Forte; il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Napoli, il Colonnello Marco Minicucci; il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Filippo Beatrice.L’evento si è concluso al teatro San Ferdinando dove è andato in scena “Mater Camorra ed i suoi figli” per la regia di Michele del Grosso, rivisitazione di Brecht, dedicato alla memoria di Gaetano Montanino.

 

 

 

 

 

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Redazione

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