Le ragioni dell'astensione


Di Giovanni della Volpe

Molto probabilmente o meglio quasi sicuramente non andrò a votare alle prossime elezioni europee e non perché reputi l’ astensione una forma di protesta, anzi ho sempre rivendicato e rivendico  tutt’ ora la mia condizione di persona di parte ,ma perché nello scenario politico attuale non vi è alcuna formazione che rifletta  nè in modo totale nè parziale le mie idee , le mie aspirazioni  nonché la mia visione . Lasciando stare il blocco moderato e conservatore al quale non appartengo, analizziamo il mio campo di riferimento nel quale ho lungamente militato per circa un decennio: la sinistra .

La casa del socialismo europeo è caratterizzata da enormi contraddizioni: i socialisti greci e spagnoli sono stati fautori nei loro rispettivi paesi  di quelle politiche di rigore economico che hanno contribuito a peggiorare ulteriormente la situazione economica europea. Il partito socialista francese con Francois Hollande ha vinto le elezioni presidenziali nel 2012 con un impianto politico-programmatico estremamente critico nei confronti delle politiche economiche europee salvo una volta giunti al governo approvare il fiscal compact che rappresenta il cardine di quelle politiche . La socialdemocrazia tedesca riesce ad ottenere un avanzato programma sociale dalla Merkel ma condivide sostanzialmente l ‘ austerità economica che la cancelliera tedesca sta imponendo all’ Europa intera. Il partito democratico è stato convinto sostenitore dei governi Monti , Letta ed ora Renzi che certamente non hanno avuto un segno keynnesiano . Dunque, in ultima istanza, la candidatura di Martin Shulz alla guida della commissione europea,avanzata dai socialisti europei per contrastare le controproducenti politiche di rigore economico, appare poco credibile . Vi è nello scenario politico attuale un ‘ interessante novità ovvero la lista della sinistra radicale guidata da Alex Tzipras  che rappresenta l’ ennesima occasione mancata per la sinistra soprattutto per quella italiana . Anzitutto perché vi sono candidati giornalisti di primo piano di Repubblica e credo che la sinistra italiana dovrebbe rompere definitivamente i legami con tale gruppo editoriale guidato da Franco De Benedetti considerando  il “ debeneddittismo “  una malattia mortale per la sinistra tutta; in secondo luogo tra le candidature ritroviamo ancora pezzi di un ceto politico responsabile della distruzione di una parte consistente delle sinistra italiana . Altresì ritroviamo il rinnovato protagonismo di persone come Poalo Ferrero e simili  che più che essere dirigenti politici mi sembrano giocatori della rivoluzione bolscevica . Infine la lista Tzipars si pone sempre all’ interno di una radicale riformambilità delle politiche e delle istituzioni europee , una prospettiva questa sicuramente auspicabile di cui però realisticamente non vedo le condizioni pratiche per realizzarla . Per queste ragioni a questo giro di boa e con grande rammarico preferisco l’ astensione poi di quel che accadrà “Lo scopriremo solo vivendo “ canterebbe Lucio Battisti.

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