EBOLA: GIA’ 10 PAZIENTI RICOVERATI NEL CENTRO DI EMERGENCY A LAKKA, IN SIERRA LEONE
Medici e infermieri di Emergency lavorano senza sosta nel Centro per la cura dei malati di Ebola aperto 4 giorni fa a Lakka, in Sierra Leone.
Al momento, nel centro sono ricoverate 10 persone e due casi sospetti sono in arrivo dalla provincia di Pujehun.
Don Emanuel, il sacerdote spagnolo ricoverato venerdì scorso nel Centro di Emergency, è stato trasferito oggi nel suo Paese. Le sue condizioni sono critiche.
Il suo posto è già occupato da Grace, una donna di 38 anni, che ieri sera è risultata positiva al test presso l’unità di isolamento del nostro Centro Chirurgico di Goderich. Questa mattina Grace, che era incinta al sesto mese, ha perso il suo bambino poco prima del trasferimento a Lakka.
L’epidemia si sta diffondendo rapidamente in tutto il Paese e soprattutto nei dintorni della capitale Freetown: i dati ufficiali parlano di oltre 1.500 malati, con una crescita del 39% nelle ultime tre settimane.
Per tentare di mettere un freno alla diffusione del virus, il governo sierraleonese ha imposto un coprifuoco di tre giorni a partire dallo scorso venerdì 19 settembre: tutti gli abitanti del Paese sono stati obbligati a rimanere nelle loro case, gli uffici pubblici e le attività commerciali sono rimaste chiuse e la circolazione è stata limitata alle sole emergenze.
Anche in questi giorni di gravi difficoltà, lo staff di Emergency ha continuato ad assicurare le cure necessarie ai malati nel Centro di Lakka e nel Centro chirurgico e pediatrico di Goderich, che da più di 40 giorni è l’unico ospedale funzionante in tutta l’area di Freetown.
Tutto lo staff, nazionale e internazionale, è impegnato a far fronte a una grave crisi umanitaria che non ha precedenti in Sierra Leone e di cui nessuno conosce le reali dimensioni.
“Chi sta male e trova gli ospedali chiusi va a casa dei dottori che conosce o dai curatori locali che non hanno a disposizione i dispositivi di protezione: il rischio di contagio è molto alto. L’epidemia avanza e servono medici, infermieri, posti letto”, dice Luca Rolla, coordinatore di Emergency in Sierra Leone.
Per questa ragione, Emergency sta già lavorando per aprire prima possibile un nuovo e più grande centro di cura per l’Ebola in collaborazione con il ministero della sanità sierraleonese