Why Not, de Magistris: Dimissioni o sospensione. Decisive le prossime ore Stefàno (Sel) sull'articolo 11 "legge Severino"
Non c’è quiete nel quartier generale di Luigi De Magistris. Se ci sarà la tempesta è presto per dirsi ma di certo tira una brutta aria su Palazzo San Giacomo tanto che in queste ore il cielo plumbeo che domina Napoli riflette alla perfezione il clima che si vive nelle stanze dei bottoni. Da gran parte degli schieramenti politici, arrivano comunicati, note e commenti che chiedono a gran voce le dimissioni del primo cittadino. Lui evoca il complotto ordito dai poteri forti, evita la stampa: annullate tutte le manifestazioni pubbliche cui avrebbe dovuto presenziare. Nel mentre, si prepara ad affrontare il Consiglio comunale di domani incardinato sul bilancio previsionale 2014-2016. Annullata la seconda seduta per mancanza del numero legale, qualcuno ha rispolverato il pallottoliere di Rosa Russa Iervolino: l’intera Giunta arancione fa la conta per evitare un altro default, stavolta tra i banchi dell’assise cittadina. Il primo cittadino tra ieri sera e stamattina, ha scelto i social network per dire la sua sulla sentenza che lo ha condannato a un anno e tre mesi (pena sospesa) per abuso d’ufficio quando era pm titolare dell’inchiesta Why Not che mise a soqquadro l’ordinamento istituzionale all’epoca del Governo Prodi. Ora è il suo asset politico a scricchiolare per le conseguenze di quella stessa indagine.
Nelle ultime ore, la questione per gli addetti ai lavori, ruota tutta intorno al comma V , dell’articolo 11 decreto legislativo n. 235 del 2012, conosciuto ai più come Legge Severino. Nella fattispecie, la norma prevede la sospensione “di diritto dalle cariche coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10, comma 1, lettera a), b) e c)”. Nel caso specifico, si tratta dell’’articolo 323 C.P. : abuso d’ufficio. Il capo dell’opposizione in consiglio comunale Gianni Lettieri va oltre: “La legge Severino non si commenta – ha scritto su Twitter – si applica. Il prefetto dovrà sospendere de Magistris”. Un precedente ‘illustre’ lo riporta invece il parlamentare Dario Stefàno (Sel) che ha guidato i lavori di prima applicazione della cosiddetta “legge Severino” nel caso che ha riguardato la decadenza del senatore Silvio Berlusconi.
“La sospensione – ha spiegato Stefàno – può durare al massimo 18 mesi. Quali precedenti, possiamo richiamare il decreto del prefetto di Brindisi del marzo 2014, con cui è stato sospeso il sindaco di Fasano, ma anche quello del prefetto di Latina del 31 ottobre 2013, che aveva sospeso il Presidente della Provincia”. Un colpo di scena non è però da escludere: de Magistris già nelle prossime ore potrebbe rendersi conto di non avere la maggioranza domani in Consiglio comunale, in tal caso potrebbe valutare la strada delle dimissioni. A questo punto il ponte di comando di Palazzo San Giacomo passerebbe all’”ufficiale in seconda”, Tommaso Sodano, vicesindaco e braccio destro di de Magistris che guiderebbe la nave destinazione elezioni. La città dunque resta col fiato sospeso, se nelle prossime ore l’ex pm decidesse di lasciare, i partenopei nella prossima primavera andrebbero alle urne per scegliere il presidente della Regione Campania e il sindaco di Napoli.
FONTE AVG IL VELINO