AVERSA: LA PSICOSI DEI CLOWN RAPITORI, MA FANNO PIU' PAURA I PAGLIACCI SENZA MASCHERA. UN LUMINARE AMERICANO IN GIRO PER AVERSA. PER IL PROF. SCOTHC LA COLPA E' DELLA DISFUNZIONE ERETTILE
E’ assurdo che facebook stia dando il peggio di se. Un psicosi assurda e falsa vorrebbe decine di segnalazioni di furgoni bianchi zeppi di slavi pronti a rapire i bambini. Una balla colossale mutuata da un FAKE circolato negli stati uniti qualche anno fa.
La società mostra in questo caso tutto il suo marcio. Paure assurde alimentate anche da scherzi di buontemponi che avendo evidenti disfunzioni erettili non sanno come passare il tempo e si mettono a lasciare bigliettini nelle cassette delle poste come è accaduto qualche giorno fa qui nella nostra città.
Aversani, non abbiate paura della leggenda dei clown ma temete dei pagliacci senza maschera di cui Aversa abbonda. In realtà la frase dei pagliacci senza maschera l’ho letta sul web e mi è subito piaciuta.
Sono molto più pericolosi i dubbi personaggi che girano in giacca e cravatta ma che in realtà agiscono da pericolosi barzelettieri e che realmente fanno danni.
Ma la Rampa ha voluto vederci chiaro e pare che alla base di tutto ci sia la tristemente nota “disfunzione erettile”. In pratica per puro caso ieri pomeriggio a Napoli ci siamo imbattuti nello studioso americano Prof. J. Scothc docente di psicosomatica applicata presso l’Università di Bismarck nel Nord Dakota.
Il luminare è in Vacanza a Sorrento. Abbiamo chiacchierato un oretta e lo abbiamo convinto a passare qualche ora con noi ad Aversa. Dopo avergli mostrato le bellezze della città e colloquiato con varie persone ma sopratutto parlato della bufala dei clown assassini; con sommo il professore ci ha dato la sua diagnosi: la causa è addebitabile alla disfunzione erettile (quella non curabile nemmeno con il viagra o farmaci similari).
Secondo lo stesso luminare statunitense, il maschio Italiano di età compresa tra i 30 e i 50 anni quando raggiunge la consapevolezza di non poter soddisfare sessualmente un altro soggetto sia di sesso diverso ma anche dello stesso sesso, manifesta due tipici comportamenti anormali tramite il noto social network. Uno è quello di alimentare le paure e le insicurezze negli altri tramite la diffusione e l’alimentazione di “bufale”, oppure di ergersi controcorrente a situazioni di pubblico dominio o pubblico dibattito al fine di attirare l’attenzione su di se e solo tramite il computer, rifiutando ogni contatto reale.
L’altro comportamento sempre molto diffuso è quello di creare il proprio “recinto virtuale” . In pratica molti di questi soggetti creano dei gruppi su fb al fine di sentirsi “maschi dominanti” e tentano con varie azioni di allontanare gli altri esponenti dello stesso sesso, almeno che questi non lo riconoscano come “capo branco” o meglio “capo mandria”. L’uso massiccio di pscicofarmaci e il difficile relazionarsi con la vita reale, fa in modo tali maschi passino gran parte del loro tempo utilizzando il pc.
Come possiamo dare torto all’affascinante quando concreta definizione del prof. Scothc se la confrontiamo con numerosi casi che sono sotto i nostri occhi quotidianamente.
Ma veniamo al caso dei clown e precisiamo che trattasi di UNA BUFALA!!!
In America per sdrammatizzare hanno fatto una candid camera
Quando non c’erano i social network e i sistemi di condivisione istantanea, la bufala s’alimentava col passaparola. «Sai che un amico di un mio amico… » o ancora «Mi ha detto mio cugino che…». Intendiamoci, le leggende metropolitane sono sempre esistite, è solo cambiata la velocità di diffusione delle panzane. In pochi giorni la folle storia dei clown picchiatori, pare ispirata a una trasmissione americana di successo, è diventata virale e ha generato un’ondata di paranoia che dagli Stati Uniti è sbarcata in Italia.
Da Nord a Sud è scoppiata la psicosi, tanto che in alcuni comuni si è cominciato a discutere dell’opportunità di costituire delle ronde. Follie da web che non hanno risparmiato l’Emilia dove polizia e carabinieri hanno dovuto tranquillizzare genitori e ragazzini che segnalavano presunti avvistamenti. Ma erano solo dei falsi.
In Italia la situazione avrebbe avuto origine in Emilia Romagna
A Reggio Emilia la balla da web è stata usata da tre ragazzini di 14 anni per giustificare un ritardo a scuola. Venerdì scorso hanno raccontato agli insegnanti d’essere stati aggrediti fuori dai cancelli dell’istituto da due persone mascherate da pagliacci che li avrebbero derubati dei pochi spicci che possedevano. La scuola ha informato i carabinieri, cui sono bastate poche verifiche per capire che si trattava di una storia inventata. Le indagini si sono spostate sul web alla ricerca dei fomentatori che stanno alimentando paure e suggestioni.
Il fenomeno si è allargato a macchia d’olio ha raggiunto dimensioni preoccupanti e risvolti poco divertenti. Basta chiedere all’imprenditore reggiano che si è ritrovato uno dei suoi furgoni immortalato sui social network con accanto l’indicazione: «È il mezzo dei clown assassini». A Modena la Prefettura ha addirittura convocato una riunione per arginare la psicosi. Tutto sarebbe cominciato a Spezzano di Fiorano, nel modenese, quando alcuni ragazzini raccontano d’essere stati rincorsi fuori da un centro sportivo da alcuni figuri mascherati da clown con bastoni e un pitbull al guinzaglio. Pochi giorni dopo un’altra voce a Sassuolo. Voci, appunto. L’unica denuncia, subito smontata, è quella dei ragazzini di Reggio, poi solo segnalazioni senza fondamento che però hanno distolto carabinieri e polizia da questioni più serie e, purtroppo, spaventato tanti genitori facilmente impressionabili. Non sono i soli.
Dalle nostre parti si è riusciti a fare peggio. Non più e non solo clown picchiatori, ma una presunta gang di polacchi mascherati specializzata nei rapimenti di bambini per poi rivenderne gli organi. Cose dell’altro mondo.