Aversa. Troppi cessi in giro per la città
QUANDO LA BUROCRAZIA CONTRIBUISCE A “SPORCARE” PIU’ DEI VANDALI
Di Stefano Montone
In giro per la città ogni giorno, guardare la vita degli Aversani scorrere freneticamente, scrutare abitudini, vizi, pregi, difetti. Sentirne gli odori e i sapori… di questa città denervata e denervante ma in fondo tanto amata quanto odiata ……
………………ed accorgersi di una costante mai in fase calante….. tanti cessi e lavandini per le strade.
Ogni tanto all’angolo di qualche strada o vicino a qualche campana per la raccolta vetro, appaiono strani oggetti: tazze del water, bidet e lavandini abbandonati.
Dunque per capire come mai si verificasse il fenomeno sono stato in visita alle due isole ecologiche di Aversa. Quella di Cappuccini e quella di Viale Europa.
Dunque mi è stato riferito che la Senesi non accetta tali rifiuti perchè considerati “inerti” e dunque smaltibili come rifiuti speciali solo dalla ditta che effettua la ristrutturazione del bagno, ovvero dall’idraulico abilitato e in regola con le fatture ecc. Dunque quando noi ci rivolgiamo ad un idraulico o ad una ditta edile, nella fattura, è già compresa la tassa per il trasporto a rifiuto.
Dunque mi direte! E I LAVORI A NERO?
Di questo parleremo dopo perchè il discorso è complesso!!!
Voglio invece fare un esempio banale: mettiamo che domattina mi si rompe il lavandino. Siccome qualche tubo lo so “addrizzare”, vado da Brico e mi compro un bel manufatto di ceramica. Arrivo a casa e in 20 minuti mi monto da solo il mio nuovo lavabo.
Dunque: la legge mi proibisce di montarmi da solo il lavandino o il WC? .. certamente no!
Ecco, ma ora il lavandino vecchio dove lo porto se la Senesi non lo prende?
Ciò posto ho voluto vederci più chiaro e siccome so per certo che altri comuni fanno la raccolta di tali rifiuti mi sono rivolto alle isole ecologiche.
Qui ho incontrato il responsabile per Aversa che è l’Ing. Gianfranco Albanesi il quale rispondendo in modo esauriente a tutte le domande mi ha fatto visitare l’intero impianto.
In pratica ho appreso che con una piccolissima modifica al regolamento il comune potrebbe permettere (come fanno altri comuni) al normale cittadino di conferire all’isola ecologica anche vasche da bagno, tazze del WC, lavandini, piccole quantità di sfravecatura, avanzi di venici, qualche mattonella ecc. Per fare tutto ciò baste3rebbe equiparare questi rifiuti (sempre se smaltiti da privati cittadini e in modiche quantità) a quelli urbani e pertanto conferibili nell’isola ecologica. Insomma basterebbe predisporre un’altro container, nulla di più.
In pratica, al Comune di Aversa, costa di più andare far raccogliere i lavandini e i wc che gli incivili lasciano per strada che allestire tale tipo di raccolta.
Ma tale tipo di conferimento potrebbe essere allargato anche ai gli artigiani individuali e i cui costi non andrebbero a gravare sul consumatore finale.
In ogni caso stamane ho avuto l’occasione per visitare le isole ecologiche in particolar modo quella di cappuccini.
Ad Aversa attualmente è possibile conferire alle isole ecologiche i seguenti materiali: mobili, carta, plastica, vetro, neon, elettrodomestici (RAE), olio alimentare esausto, vestiti, batterie e medicinali. Per gli ultimi la raccolta è offerta gratuitamente da altre società con contenitori alloggiati presso l’isola ecologica.
Concludiamo la giornata chiedendo all’Ing. Albanesi se conosce la vicenda che attanaglia Piazza Marconi e lo stesso mi ha risposto dicendomi che ha consigliato al comune di fare la raccolta del vetro porta a porta ma che ancora non ha ricevuto risposta.