Vomero: quanto è costato il flop della notte…in bianco? Si danno i numeri: 600mila presenze, due terzi della popolazione di tutta Napoli!

Vomero, il tiro a segno nella notte bianca  “ Dopo le polemiche sollevate in occasione della notte bianca svoltasi al Vomero, quartiere collinare del capoluogo partenopeo, anche a ragione del notevole disagio arrecato ai residenti con l’impossibilità, tra l’altro, di transitare con la propria autovettura nella zona interessata per tutta la durata della manifestazione, con alcune zone interdette anche alla sosta, e con musiche ad alto volume fino a notte inoltrata, oltre ai disagi creati per il traffico paralizzato nelle strade poste a confine dell’area pedonalizzata, aspettiamo ora di conoscere il consuntivo economico della manifestazione, consuntivo che abbiamo chiesto anche nelle passate edizioni senza che però sia stato mai pubblicizzato – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. In particolare, tenendo conto dei costi per pagare tutte le attività di supportoall’iniziativa, con la presenza, tra gli altri, di vigili urbani, di forze dell’ordine e di addetti ai mezzi pubblici ed allo spazzamento anche in ore notturne, aspettiamo di conoscere quali entrate ci siano state, pure per gli oneri relativi versati per l’occupazione del suolo pubblico, vista la presenza massiva di ambulanti nelle strade e nelle piazze interessate, nonché per eventuali contributi “.

            “ Dal punto di vista commerciale – continua Capodanno – è stato già rimarcato ampiamente il palese flop, visto che la maggior parte dei negozi non food hanno rispettato il normale orario di chiusura, mentre in pochi hanno mantenute le saracinesche alzate fino alle 22:00, laddove gli esercizi pubblici, bar e ristoranti hanno dovuto soccombere, in assenza dei necessari controlli, di fronte alla concorrenza delle tante bancarelle disseminate sull’intera area. Nonostante che si trattasse di prodotti alimentari venduti sulla pubblica via, senza alcuna garanzia per l’igiene e per la provenienza, e senza ovviamente rilasciare scontrini, in molti hanno trovato più conveniente economicamente acquistare dagli abusivi. Sicché più che ad una notte bianca di cultura e di arte, si è assistito alla classica sagra paesana, a base di “salcicce e friarielli” e di “trippa e carne cotta“ “.

            “ C’è chi volendo enfatizzare la riuscita dell’iniziativa, badando solo alla quantità delle presenze, ha parlato di 600mila partecipanti, immaginando che, avendo già dato i numeri l’anno scorso, con 500mila presenze, quest’anno dovevano essere almeno 100mila in più – ironizza Capodanno -. Un numero fuori da ogni logica, solo che si pensi che la municipalità collinare è popolata da poco meno di 120mila residenti, per la qual cosa, seppure vi avessero partecipati tutti, neonati e ultrasettantenni inclusi, aspetto inverosimile visto che la maggior parte dei vomeresi o sono rimasti tappati in casa o sono fuggiti altrove, le altre 500mila persone avrebbero dovuto raggiungere il Vomero con i mezzi pubblici a disposizione, visto che non era possibile arrivarvi con gli automezzi privati, cosa che, stando ai dati sin qui forniti, non risulta affatto. Ed ancora: considerando che la popolazione del capoluogo partenopeo, in base all’ultimo censimento, è di poco più di 960mila abitanti, per avere una tale presenza si dovevano mobilitare due napoletani su tre, bambini, nonni, ammalati e diversamente abili inclusi “.

            “ Ci auguriamo che questa iniziativa, nelle forme e con le modalità con le quali si è svolta, non abbia più a ripetersi – conclude Capodanno – e che si ripensi invece ad una notte bianca per l’intero capoluogo partenopeo dedicata all’arte ed alla cultura, così come avviene, in tali occasioni, in altre città d’Italia, con la valorizzazione, anche attraverso concerti e iniziative culturali, dei tanti beni architettonici e storici presenti sul territorio cittadino “.

Redazione

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