AVERSA – Grande successo per la presentazione del libro della nota scrittrice aversana Cinzia Orabona, avveuta presso la sala del Caianiello di Aversa.
L’evento che rientra nel cartellone natalizio del comune normanno, ha avuto quindi il patrocinio del Comune e dell’assessorato alla cultura. Presenti alla manifestazione culturale, a moderare l’evento, l’artista Mariangela Levita, e Chiara Trofino, editor e il vice sindaco di Aversa nonchè assessore alla cultura Nicla Virgilio,
la quale nel suo intervento ha “fatto un plauso alla tenecia, determinazione e al coraggio dell’illustre artista aversana, nel aver realizzato un’opera letteraria avvincente, realistica, che mette in luce aspetti spesso nascosti delle donne, una viaggio nella reale natura e anima delle donne, diverse tra loro, ma unite dalla forte ricerca dell’altra metà, dell’amore vero, il quale non sempre è raggiunto, e quindi durante la ricerca sono diversi le persone che si incontrano, che però deludono, perchè i due universi, quello femminile e quello maschile sono diversi, distanti, con visioni e priorità divergenti”. Particolare e anticonformista il libro raccontato e presentato ieri ad Aversa, dal titolo L’utero e il dilettevole, no, non si tratta di un errore di stampa, di solito si dice “l’utile e il dilettevole”… In questo caso, però, l’utile è diventato l’utero. Questo è un libro sulle donne che ogni uomo dovrebbe leggere. Un manuale cinico e irriverente che affronta, con insolente ironia, la complessità della vita di una donna single,o singola, come ama definirsi l’autrice, sempre circondata da uomini più o meno raccomandabili. Un gustoso ricettario erotico-emotivo, pensato da donne che condividono, in piena complicità, tutti i particolari di un rapporto di coppia, dal romantico primo bacio ai rapporti spesso conflittuali e di incomprensione con l’uomo. Una storia d’amore e gelosia, gesti d’amore concessi al partener. L’autrice svela che tutti noi indossiamo una maschera,e che un mite agnellino può tramutarsi in volpe o,addirittura, sciacallo. Cinzia Orabona ha dato vita ad un’opera ironica, scorretta e sconsiderata quanto basta, in cui le donne singole vengono mostrate in tutta la loro complessità, ma anche nella loro complicità. Le donne singole che talvolta litigano, a volte entrano in competizione, com’è normale che sia, ma sono sempre pronte a sostenersi e aiutarsi a vicenda, dimostrandosi costante l’una dell’altra in mezzo alle molteplici variabili sentimentali. Anche questo fa la differenza, a fronte di centinaia di prodotti culturali in cui sembra che le donne non possano mai essere amiche davvero. Grande l’attenzione dei presenti, anche uomini, divertiti e incuriositi tutti dai racconti, spesso tragi-comici della vita delle donne, o una parte di esse.