CAMPI ROM, MAFIA CAPITALE POTREBBE ARRIVARE ANCHE A NAPOLI
«Quella dell’inchiesta giudiziaria in corso sull’oscuro destino dei 7 milioni di finanziamenti europei per l’emergenza Rom e l’impegno della magistratura a tutela dei diritti umani e della cittadinanza sono una buona notizia. Finalmente la Procura accende i riflettori anche a Napoli, come avvenuto a Roma, sul dramma in atto e sulle procedure e finanziamenti gestiti sulle spalle dei Rom, a carico degli “ultimi fra gli ultimi”, vista la situazione purtroppo in Italia c’è qualcuno che ha ricevuto fondi pubblici per ingrossare i propri fatturati lasciando le popolazioni nomadi nelle condizioni di degrado estremo certificate anche ultimamente dalla Asl a Scampia».
Dinanzi a tale vii l’azione dei diritti umani e illegalità non usa mezzi termini il presidente dell’Ottava Municipalità avv Angelo Pisani, autore della denuncia di molteplici violazioni di legge ed altrettante omissioni per commentare le notizie apparse oggi sul Mattino e riguardanti la «svolta» nelle indagini avviate già da tempo dal nucleo ambientale della polizia municipale della Procura guidato dal Procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, con i sostituti Cannavale e de Renzis .
Ma Pisani insiste e fa di più: «Credo sia ora indispensabile fare chiarezza su chi, fra i soggetti finanziati negli ultimi 10 anni con milioni di euro anche per l’integrazione dei Rom, abbia in questi anni solo speculato e violato diritti umani e civili, portando alla luce le eventuali responsabilità penali, anche per fare un netto distinguo fra costoro e le tante sigle dell’associazionismo, specie quelle di volontariato cattolico, che con spirito di abnegazione e pochi mezzi hanno invece fatto del loro meglio per ridurre il disagio dei Rom e dei nostri connazionali più poveri presenti nelle vicinanze del campo, fonte continua d’inquinamento. Da parte nostra – annuncia il presidente Pisani – riteniamo un dovere di ciascun cittadino quello di collaborare con le autorità inquirenti e in tal senso siamo già impegnati nell’analisi di documenti pubblici relativi a talune cooperative sociali, d’ispirazione “laica”, cresciute a dismisura negli ultimi anni proprio mentre degeneravano ulteriormente le condizioni di vita dei Rom».
