CAMPO ROM A SCAMPIA, PISANI: Ora i noti moralisti e soliti intellettuali si accorgono della violazione dei diritti umani e propagandano interventi politici, invece noi chiediamo l'intervento del governo per la tutela della legalità
«Lo scandalo degli aiuti per le emergenze umanitarie, in primo luogo l’immigrazione, portato alla luce dall’inchiesta Mafia Capitale, ha avuto il merito di far aprire anche a Napoli, dove da anni io solo denunciavo il dramma e scandalo dei campi Rom abusivi , questa penosa pagina di malagestione della cosa pubblica. E’ presto per affermare con certezza che anche nel capoluogo partenopeo il flusso di denaro pubblico destinato ad arginare le piaghe dei Rom sia stato controllato anche dalla malapolitica e malavita organizzata. Ma di certo va chiesto un rigoroso controllo degli ingenti finanziamenti che da anni arrivano nelle casse di gruppi e associazioni divenute nel tempo autentiche “holding dell’emergenza sociale”».
E’ quanto dichiara il presidente della Ottava Municipalità di Napoli, avvocato Angelo Pisani, rispondendo all’intervento reso stamattina in Consiglio comunale da Elena Coccia, che ha accusato la Municipalità di aver sollecitato l’intervento della Procura nel campo di via Cupa Perillo. «Premesso che rivendico la richiesta di intervento fatta alla magistratura, un atto semplicemente doveroso a tutela della pubblica incolumità, compresa quella dei residenti nel campo abusivo causato da omissioni e negligenze anche del comune di napoli – spiega Pisani – da tutta questa vicenda sono emerse gravi e diffuse responsabilità, sulle quali siamo ben decisi ad andare a fondo».
Il riferimento dell’avvocato Pisani non è solo alla pubblica ammissione di lassismo da parte del Comune rispetto alla questione Rom, come indirettamente confermato in aula dal consigliere Coccia con la richiesta formale al sindaco di un gruppo elettrogeno d’emergenza in via Cupa Perillo, ma soprattutto alla necessità di fare chiarezza su come hanno operato in questi ultimi anni anche quelle associazioni che hanno ricevuto – come accadeva a Roma – ingenti finanziamenti per intervenire concretamente a favore dei Rom «e invece, a giudicare dai risultati, in molti casi sono intervenute solo a favore delle loro stesse organizzazioni, le uniche ad averci guadagnato nel periodo della crisi più nera per le fasce meno abbienti del Paese», aggiunge Pisani.
Il presidente ricorda che, esaminando il solo Bilancio di previsione 2013 del Comune di Napoli, documento ufficiale scaricabile dal sito dell’amministrazione, è possibile constatare che in un solo anno il Comune ha speso per “assistenza, beneficenza pubblica e servizi alla persona” ben 41 milioni e 21mila euro.
«Quanta parte di questo denaro pubblico – chiede Pisani – è stata utilizzata per finanziare le cooperative sociali, ormai di enormi dimensioni, che si occupano dei Rom? E soprattutto, quali sono stati i risultati di tanto “attivismo”, visto che i bambini delle popolazioni nomadi nel campo di Scampia vengono addirittura azzannati dai topi e spesso sono per strada anche a fare elemosina ? Infine, non era meglio impiegare quel denaro per strutture fognarie ed altri impianti di emergenza anche di ausilio a tanti campi infernali , invece di organizzare convegni chiamando a disquisire il tuttologo d’ordinanza, o cenette interetniche ed interculturali per pochi intimi?».
Al di là degli inquietanti interrogativi a sfondo sociale, l’avvocato Pisani annuncia che è doverosa un’indagine approfondita «il cui fine ultimo – conclude – sarà quello di rendere pubblica la documentazione contabile sull’effettivo denaro della collettività speso per migliorare le condizioni di vita dei Rom e finito invece a quanto sembra dalle prime indagini di mafia capitale ad ingrossare le casse dei “professionisti della solidarietà”».