Festa delle grandi occasioni al Reparto Otorinolaringoiatria dell'Ospedale Moscati di Aversa, per la celebrazione di San Biagio, Vescovo e martire, patrono degli operatori sanitari dell'apparato Otorinolaringoiatria, protettore della gola.
La tradizione narra che San Biagio salvò da morte certa ed imminente un bambino, per una lisca di pesci conficcategli nella trachea, con la sola preghiera e l’imposizione delle mani. Alle ore 11,00 cerimonia religiosa al quarto piano del nosocomio aversano, sede del Reparto. Santa Messa presieduta dal cappellano sanitario, don Luciano Pellino, che durante una qualificata omelia ha detto ‘ La comunità sanitaria mette al primo posto nella scala dei valori, l’importanza della preghiera e la liturgia fonte della vita.
San Biagio, amava salutare tutti con la formula, Dio ti liberi dal male di gola e da ogni altro male, una antica tradizione liturgica che oggi rinnoviamo con il rito delle due candele accese e benedette ieri giorno della candelora.’ Don Luciano ha aggiunto ‘Un tempo tutti bambini e adulti nel giorno di San Biagio, ricevevano la benedizione, per prevenire e sconfiggere un male mortale che attaccava la gola soprattutto dei bambini detta ‘La differita’, anche adesso con tutte le vaccinazioni e altri rimedi, sono in tanti quelli che si affidano alla provvidente benedizione nel giorno di San Biagio ‘ Un arricchimento storico, quello del cappellano don Luciano Pellino, che ha concluso ‘ La liturgia e la preghiera danno le levate energie a tutto il quadro permanente del mondo sanitario, autentici evangelizzatori che fanno delle sofferenze fisiche degli altri, la loro missione’ Sulla stessa lunghezza d’onda il Dirigente Sanitario del Reparto Professore Salafia ‘ Noi cristiani del mondo sanitario, siamo chiamati ognuno per la parte di competenza a compiere la missione che Dio ci ha affidato, trasmettendo prima di tutto entusiasmo ed elevata carica morale a quanti nella sofferenza si affidano a noi, E’ il Signore stesso, che ce lo chiede , E’ nostro diritto/dovere. Non siamo delegati, ma responsabili a pieno diritto prima di tutto nella nostra chiesa, prima ancora che nella nostra realtà lavorativa ‘ Centinaia di partecipanti, tra i quali i Dirigenti sanitari in quiescenza Francesco Angelillo, Romano, Iorio e tanti altri.
FRANCO MUSTO