ITALIA UNICA AGRO AVERSANO: GIUSTIZIA E TERRITORIO 

Clemente Cipresso - Luigi Massa (2)di Margherita Sarno

Italia Unica, progetto politico ideato da Corrado Passera, si è costituito come Partito Politico lo scorso 31 gennaio. Il programma presenta una serie di proposte rivoluzionarie, sebbene economicamente sostenibili. È una scommessa politica attenta alle esigenze del cittadino e a quelle del territorio. Ne parliamo con il delegato della porta dell’Agro Aversano, Clemente Cipresso, e con il coordinatore dell’area tematica Giustizia e membro del Direttivo Nazionale del Partito, l’avvocato aversano Luigi Massa.

 

  1. Gentile Dr. Cipresso, come mai avete deciso di puntare su Italia Unica nel territorio dell’Agro Aversano?
  2. L’idea è nata dal desiderio di dare voce ad un comprensorio territoriale immenso, ricco di storia, valori ma anche criticità e contraddizioni. Con giovani e meno giovani ci siamo ritrovati più volte intorno a un tavolo a condividere idee e riflessioni. Italia Unica ha rispecchiato, più di ogni altra proposta politica, i nostri valori e le nostre idee di rinnovamento. Così lo scorso 9 Dicembre abbiamo costituito la Porta Italia Unica Agro Aversano. Ricordo eravamo in pochi. Mi piace ricordare Ciro Ramaschiello, Luciano Costanzo. Lo stesso Luigi Massa. Un po’ alla volta siamo diventati tanti, più di un centinaio. Ma il cammino è appena cominciato. Dobbiamo anche avere il coraggio di un’opera seria di progresso. Una corale assunzione di responsabilità. Italia Unica deve essere, per davvero, la realizzazione di un interesse comune.

  1. Quali sono le prossime iniziative che metterete in atto sul territorio?
  2. Ormai da troppi anni la classe politica rimane indifferente e chiusa alle richieste della società civile. Per prima cosa ci mobiliteremo raccogliendo firme per le proposte di Italia Unica. Vogliamo che le persone tocchino con mano le novità. Un modo nuovo di far politica.  Parallelamente arricchiremo la nostra squadra di persone competenti e meritevoli. C’è tanto lavoro che ci attende. Ma soprattutto, c’è bisogno di tanta gente che abbia voglia di lavorare a qualcosa di importante.

  1. Le richieste della società civile sono incluse nelle vostre proposte, immagino. Su cosa vertono queste proposte?
  2. Le proposte su cui ci mobiliteremo subito sono tre. Innanzitutto Italia Unica propone un bonus bambino di 5.000 euro netti l’anno, che le famiglie ricevono per ogni bambino fino ai cinque anni di età. Inoltre intende dimezzare l’IRES, imposta sul reddito delle società, portando l’aliquota dall’attuale 27,5% al 13,75%, pari ad un taglio netto di circa 16 miliardi di euro di tasse.  Infine propone di riconoscere un assegno-premio per i consumatori che scelgono di fare acquisti con sistemi di pagamento elettronici, restituendo loro il 50% dell’IVA versata.  Proposte concrete, non chiacchiere.

  1. Lei è impegnato in ricerche di carattere sanitario, cosa ne pensa della tematica sanitaria in Campania?
  2. La sanità del nostro territorio è soggetta molto spesso a delle inefficienze che derivano da un modo sbagliato di organizzare i servizi. In sanità, così come nelle grosse aziende, tutto deve essere pianificato, organizzato, controllato. Purtroppo molto spesso assistiamo a libere iniziative di amministratori senza scrupolo. Ho partecipato con diverse proposte al gruppo salute di Italia Unica. In cantiere abbiamo un nuovo pronto soccorso, nuovi piani di prevenzione primaria e nuove idee per abbattimento delle liste d’attesa.

  1. Per chi volesse avvicinarsi al progetto di Italia Unica, cosa possiamo suggerire?
  2. Tutti coloro che vogliono partecipare alle nostre iniziative possono scrivere direttamente alla nostra porta tramite l’indirizzo e-mail indicato sulla pagina internet “Italia Unica Agro Aversano”. Siamo, inoltre, su Facebook e Twitter. Puntiamo molto sulla comunicazione. Ma non ad una comunicazione fredda e  inconcludente. Vogliamo comunicare ciò che facciamo. Dimostrare che non stiamo raccontando il nulla. Si tratta di ribaltare completamente il concetto.

Quanto dichiarato, dunque verte maggiormente sul progetto politico nelle sue linee generali e nella sua applicazione al territorio. Passiamo ora ad un confronto più specifico, ponendo alcuni quesiti all’Avv. Luigi Massa, con il quale abbiamo parlato del tema della Giustizia.

  1. Andiamo nello specifico delle sue competenze, Avv. Massa, quali sono i problemi principali in tema di Giustizia nel nostro Paese secondo Italia Unica?
  2. Esiste un “problema Giustizia” complessivo nel nostro Paese, che ha ormai assunto dimensioni talmente gravi da assurgere ad emblema delle tante Istituzioni che non funzionano. Ci sono, poi, all’interno del contesto giudiziario, aspetti e criticità diverse, ma tutte accomunate e amplificate dal comune denominatore della lentezza processuale. Una macchina della Giustizia farraginosa e inefficiente che dilata a dismisura i tempi per ottenere una sentenza, si traduce in una costante e sostanziale violazione di uno dei diritti fondamentali del cittadino.

  1. Una lentezza che si riflette anche in altri ambiti?
  2. Sì, una violazione che ha ricadute drammatiche sulla stessa economia del Paese, se sol si pensi ai tanti investitori stranieri che, proprio per le incertezze del sistema giustizia e dei diritti, rifiutano di intraprendere in Italia. È, perciò, improcrastinabile e ineludibile dotare il nostro Paese di un sistema giudiziario più efficiente e, così, più simbiotico e funzionale anche al dinamismo proprio dell’attuale contesto economico-finanziario, essendo oramai indiscutibile che la competitività del sistema economico non possa prescindere da una Giustizia giusta, più celere, più efficace e più autorevole.

  1. In che modo Italia Unica si propone di intervenire sulle questioni evidenziate?
  2. Italia Unica si propone, innanzitutto, di imporre un metodo altro e diverso, basato sulla serietà e sostenibilità economica di ogni proposta di riforma. Serietà che, intanto, consentirebbe di affrontare la disastrata Giustizia nel nostro Paese con interventi strutturali, in una visione organica che si ponga l’obiettivo di fondare su basi radicalmente nuove il nostro sistema processuale, sia in ambito civilistico che in ambito penalistico, senza indugiare oltre con metodi e criteri del passato, capaci solo di proporre toppe o palliativi senza respiro. Bisogna dire basta al rincorrersi continuo di interventi parziali, che disorientano non solo i cittadini, ma anche e soprattutto gli operatori del diritto. Purtroppo, su questo versante, anche il governo Renzi ha dimostrato finora un approccio in perfetta linea con il passato.

  1. Si prevedono, quindi, piani di riforme?
  2. Noi siamo impegnati da più di un anno nell’elaborazione di un programma di riforme complessive, anche sul versante Giustizia, che, oltre a sostanziarsi dell’esperienza e della competenza di tantissimi operatori del diritto, è in continua fase di implementazione, anche attraverso l’interazione con chiunque volesse offrire un contributo, un’idea, un commento o una riflessione partecipando ai gruppi di lavoro presenti sul nostro sito(italiaunica.it)

  1. Veniamo ad un argomento cocente, ancor di più nel nostro territorio: come si pone Italia Unica nei confronti della lotta alla criminalità organizzata?
  2. C’è un unico modo per porsi dinanzi a questo fenomeno: contrasto duro e lotta senza quartiere. Italia Unica non esiterà a dimostrarsi a favore di ogni iniziativa che serva a debellare qualunque gruppo o condotta criminale. È necessario mettere in campo duri interventi contro il fortissimo potere economico delle organizzazioni criminali. Va posto fine allo strapotere dei clan mafiosi e camorristici, che con la forza del denaro sono potenzialmente in grado di infiltrarsi ovunque, corrompendo e distorcendo il normale andamento della concorrenza nelle gare d’appalto, soffocando l’imprenditoria onesta per poi reinvestire i capitali in attività illecite.

  1. Come si agirebbe concretamente?
  2. Pensiamo che vadano sottratti alla criminalità i suoi strumenti base: ridurre/eliminare il contante; diffondere/rendere obbligatoria la fattura elettronica; rendere sempre trasparenti i beneficiari ultimi delle società di comodo, fiduciarie, e anche di società “normali” ma in odore di infiltrazioni. Spingere perché a livello mondiale vengano rese illegali le transazioni con i paradisi legali (quelli cioè che non danno trasparenza dei beneficiari ultimi). Siamo favorevoli al ripristino del reato di falso in bilancio e alla configurazione del delitto di autoriciclaggio come previsto dalla Commissione Greco, senza “aree franche” o scappatoie di alcun genere. Ancora, riteniamo vadano estese a tutto il settore privato, senza eccezioni, le competenze di vigilanza e sanzione dell’Autorità Anti-Corruzione, perchè la corruzione privata è strettamente connessa a quella in ambito pubblico e ne costituisce spesso la premessa strumentale.
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