STURNO (AV) – SCOPERTI E DENUNCIATI DAI CARABINIERI DUE RESPONSABILI DI TRUFFE ON-LINE.
Continua incessante l’attività dell’Arma per impedire la consumazione di truffe in genere. Dopo l’azione di contrasto eseguita nelle settimane scorse a seguito dell’iniziativa del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino “DIFENDITI DALLE TRUFFE”, la Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano ha nel corrente mese già proceduto a deferire all’Autorità Giudiziaria un finto postino autore di truffe ai danni di anziani, una promotrice di una nota ditta straniera di elettrodomestici con metodo di vendita a domicilio che stipulava falsi contratti d’acquisto nei confronti delle ignare vittime e sei soggetti responsabili di truffe on-line.
E proprio per quest’ultima tipologia di reato, i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, a seguito di segnalazione da parte di un cittadino che aveva intuito di essere potenziale vittima di truffa in atto nei suoi confronti, iniziavano immediatamente un’altra attività investigativa riuscendo, in tempi brevi, ad individuare e deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo, due abili truffatori, entrambi già gravati da numerosi precedenti per analoghe fattispecie di reato.
In particolare, a seguito di accurate indagini eseguite dai Carabinieri della Stazione di Frigento (Av), sono stati deferiti in stato di libertà un 36enne di Chieti e un 25enne di Pescara per il reato di truffa aggravata in concorso: gli stessi, dopo aver venduto ad un acquirente di Sturno (Av) una costosa stufa a pellet tramite un noto sito dedicato alle vendite online e riscosso la somma pattuita per la vendita, di fatto non la inviavano e si rendevano irreperibili.
Nel corso delle indagini espletate dai militari dell’Arma, sono emerse svariate truffe messe a segno dagli stessi malfattori e perpetrate sempre a mezzo internet, ai danni di altre persone residenti in diverse regioni d’Italia, ingannati dal prezzo oltremodo conveniente dell’oggetto desiderato.
La collaborazione della persona offesa è stata fondamentale per l’identificazione dei responsabili e l’attività d’informazione dell’Arma ha consentito di evitare che il soggetto portasse a compimento ulteriori truffe.