Aversa. Vittime di Mafia, il convegno-dibattito alla Casa della Cultura "Caianiello"

Vittime di Mafia_ aversa_caianielloSi è svolto con successo presso la Casa della Cultura “Caianiello” di via Tristano ad Aversa, il convegno-dibattito, organizzato dall’assessorato alla cultura, con il patrocinio morale del Comune di Aversa, dal titolo “Vittime di Mafia”.

L’evento voluto dall’assessore Nicla Virgilio, ha discusso, nella settimana della legalità, dedicata a Don Diana, dell’attuale e delicato tema, dei delitti compiuti dalla nota organizzazione criminale e delle conseguenze degli stessi sui familiari delle vittime innocenti. Un viaggio attraverso le esperienze degli ospiti partendo dalla presentazione del libro “Vittime di Mafia” degli autori Fabio Fabiano, poliziotto della squadra mobile di Agrigento e Gian J.Morici, giornalista e scrittore, da anni impegnato sulla divulgazione e approfondimento di questa tematica. Al tavolo dei relatori, sono intervenuti l’assessore Nicla Virgilio, gli autori del libro, Domenico Falco vice presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, l’avvocato Adele Belluomo presidente dell’associazione forense AAFA, il Generale Domenico Cagnazzo Ispettore Regionale dell’ANC, Associazione Nazionale Carabinieri, Vincenzo De Angelis ex sindaco di Cesa, e figlio di una vittima di camorra.

Il vice sindaco, nonchè assessore alla cultura, Nicla Virgilio nel suo intervento ha detto: “Oggi tutta la città, non solo i cittadini di Aversa , devono ricordare le vittime innocenti di mafia. Purtroppo – ha proseguito il vice sindaco – non esisteranno mai parole che possano spiegare perché un uomo, onesto padre di famiglia, esca e non faccia più ritorno a casa per colpa di assassini mafiosi. Quello che le Istituzioni devono fare è non far mai mancare la propria vicinanza alle famiglie delle vittime innocenti delle mafie, veri simboli dell’onestà. Donne e uomini che non hanno paura di metterci sempre la faccia, donne e uomini da cui devono imparare tutti, perché lasciarli soli al ricordo dei loro cari equivale ad ucciderli una seconda volta con l’indifferenza di chi non capisce che sarebbe potuto accadere a ciascuno di noi. È da questa dignità, da questa fierezza che vorrei che tutta la città fosse ispirata per diventare una comunità più forte e più impermeabile alla criminalità. Con la cultura e la conoscenza che si può fare la differenza, la cultura dell’onestà, della legalità, infusa nei giovani, che i futuri cittadini potranno dire no alla criminalità, e contribuire affinchè questa cessi di esistere“. Le conclusioni sono state affidate al dottor Salvatore Monetti editore della MReditori, a moderare l’evento la giornalista della Gazzetta di Caserta Lidia de Angelis.

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Redazione

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