Maddaloni, arrestate sette persone per rissa
Nella giornata odierna personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto in Maddaloni sette persone colte in flagranza di reato per rissa. In particolare, a seguito di segnalazione il personale operante si portava immediatamente in quella Piazza della Vittoria. Sul posto gli operanti rinvenivano a terra tale TEDESCO Michelina, nata a Maddaloni, di anni 37, ivi residente, nella circostanza in compagnia della sorella TEDESCO Maria, nata a Maddaloni, di anni 33, ivi residente. La pattuglia soccorreva immediatamente la donna, che nell’immediatezza indicava nella piazza, tale CIOFFI Raffaele e CIOFFI Vincenzo quali loro aggressori. Immediatamente si cercava di bloccare i presunti aggressori della donna, ma questi alla richiesta di fermarsi, scappavano. Venivano diramate le ricerche e veniva richiesto l’intervento di altra pattuglia, che dopo poco rintracciava i fuggitivi in quella Piazza della Pace. Sul posto personale del 118, che provvedeva a soccorrere le due donne. Successivamente, nel mentre il personale del 118 era intento a prestare le cure del caso, scoppiava una ulteriore rissa tra i familiari della Tedesco Maria e dei fratelli Cioffi. Con non poche difficoltà tutti venivano bloccati e accompagnati presso il Commissariato P.S. di Maddaloni. Gli autori della rissa venivano identificati per CIOFFI Raffaele, nato a Maddaloni, di anni 21ivi residente; CIOFFI Vincenzo, nato a Maddaloni, di anni 23, ivi residente; MAGLIOCCA Assunta, nata a Maddaloni, di anni 43, ivi residente; TEDESCO Michelina, nata a Maddaloni, di anni 38, ivi residente; TEDESCO Antonio, nato a Maddaloni, di anni 56 ivi residente; TEDESCO Giaquinta Antonietta, nata a Maddaloni, di anni 25, ivi residente; TEDESCO Maria, nata a Maddaloni, di anni 33, ivi residente. Al termine delle indagini, da cui emergeva che la rissa era scaturita a seguito dell’addebito di un furto di autovettura, venivano tutti tratti in arresto per rissa. Dell’avvenuto arresto veniva informato il P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il quale disponeva che gli arrestati venissero sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni in attesa del processo con rito direttissimo.