Montecalvo Irpino. Cerca di rivendere la moto di dubbia provenienza, denunciato dai Carabinieri unitamente al ricettatore
Vede la sua moto rubata nel giugno dell’anno scorso su un noto sito di annunci on line. Un giovane, originario della provincia di Benevento, si rivolge ai carabinieri della Stazione di Montecalvo Irpino per riaverla.
I messaggi che stanno diffondendo Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino per prevenire le truffe ed i raggiri stanno ottenendo in tutta la provincia risultati molto positivi. Questa volta un ragazzo, seguendo gli utili consigli dei carabinieri per difendersi dalle truffe, mentre cerca su un noto sito di annunci on line una buona occasione per rimpiazzare la moto che gli era stata asportata l’anno scorso, nota il suo mezzo. Incredulo e titubante si rivolge al Maresciallo dei Carabinieri, comandante della Stazione, e quasi in confidenza gli rappresenta i suoi dubbi.
Scatta immediatamente un’articolata attività d’indagine che permetteva ai Carabinieri di identificare l’autore dell’annuncio, un ragazzo 20enne residente in un comune irpino, che dietro ad un fantasioso nick name aveva messo in vendita la moto rubata. Gli investigatori, contattato l’inserzionista con la scusa di essere interessarti all’acquisto, riuscivano a visionare la moto e, dopo aver verificato che la stessa era proprio quella asportata al giovane beneventano, mettevano alle stratte il 20enne che non poteva far altro che confessare di aver acquistato la moto per poco meno di 400,00€ e stava tentando di rivenderla per guadagnandoci qualcosa. Detto veicolo, privo di documenti, presentava il numero del telaio palesemente contraffatto.
Alle domande degli inquirenti il ragazzo, che comunque deve rispondere all’autorità giudiziaria di acquisto di cose di dubbia provenienza, collaborava fornendo elementi utili per identificare il ricettatore, ovvero colui dal quale l’aveva a sua volta acquistata. Grazie a questi elementi gli investigatori potevano risalire ad un 42enne irpino con qualche precedente specifico che, inchiodato alle sue responsabilità, veniva deferito alla Procura della Repubblica di Benevento per il reato di ricettazione.