Napoli. Il Bello o il Vero delle Donne: visita tematizzata alla mostra in San Domenico Maggiore
La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento allestita nel ex-Convento della Basilica di San Domenico Maggiore, curata da Isabella Valente (Docente e Ricercatore di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), con il supporto di un comitato scientifico di altissimo livello, è il risultato di un grande progetto volto a dare nuova e più degna attenzione alla produzione scultorea napoletana dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi trent’anni del Novecento.
I capolavori esposti raccontano, con studiata sistemazione dei pezzi provenienti da diversi ambiti museali e collezioni private, quell’importante arco temporale di fecondità artistica che viaggia dalla fase accademica ancorata agli studi del Neoclassicismo alla successiva “tempesta culturale del Novecento”.
L’esposizione è promossa da DatabencLab, ICAR C.N.R e Naos Consulting s.r.l. al fi fine di proporre un’innovativa piattaforma di fruizione delle opere che sposi ricerca tecnologica e approfondimento storico-artistico. Attraverso un’APP MOBILE i visitatori possono approfondire la conoscenza e il “contatto” con di alcune opere selezionate attraverso ricostruzioni 3D, digitalizzazioni, video interattivi e file audio multilingua. Le cosiddette OPS (Opere Parlanti Show) forniscono informazioni di sé attraverso sensori WiFi e Bluetooth direttamente su tablet e smartphone dell’utente. Inoltre ad arricchire la conoscenza del vasto patrimonio scultoreo napoletana fra Otto e Novecento dislocato sul territorio soprattutto in funzione di arredo urbano, DatabencLab ha progettato e realizzato anche un vero museo digitale che comprende opere scultoree inserite nel tessuto stradale della città, nelle piazze e nei parchi di Napoli e della provincia. Così, luoghi e le opere in 3D e HD, offrono un itinerario virtuale, parallelo a quello della mostra, che integra e approfondisce l’esperienza del fruitore.
In occasione del mese di marzo, dedicato alla figura della donna, l’associazione locus iste LUOGHI E MEMORIA, propone una visita alla mostra seguendo la traccia di un filo “rosa”, che leghi tra loro le principali opere scultore dislocate nelle nove ricchissime sezioni, raffiguranti forme, volti e personaggi femminili. Un percorso dalle “modelle” tratte dei miti romantici e neoclassici (Alfonso Balzico, Nello della Pietra e Pia dei Tolomei) alle popolane “ritratte” con realismo umanissimo ma dalla bellezza ancora delicata (Pane e Lavoro di Emanuele Caggiano), ai busti di nobili e borghesi simbolo della Napoli dei salotti (Filippo Cifariello, Ritratto di Berta Hassler), gli episodi della vita quotidiana (Costantino Barbella, La sposa) fino all’immaginario onirico, agli stati d’animo, alle espressioni e alla mimica umana tradotte con la bellezza muliebre (Luigi De Luca, Ad murenas; Rocco Milanese, Sogna). L’immagine e la figura della donna vista con il filtro della storia, dell’arte, del racconto.
domenica 29 marzo ore 10.00
Appuntamento piazza San Domenico Maggiore alle ore 10.00
Durata: 2 ore circa
Contributo organizzativo: 6 euro + ticket ingresso alla mostra € 5,00
Gruppo min 10 persone
Guida: Giovanni
Riduzioni previste sul biglietto di ingresso alla Mostra : gratis fino 5 anni; da 6-12 anni ticket ridotto a 3 euro ; studenti universitari Facoltà umanistiche e Storia dell’ Arte muniti di libretto ticket ridotto 4 euro
SI RICORDA CHE PER MOTIVI ORGANIZZATIVI LA PRENOTAZIONE DEVE AVVENIRE OBBLIGATORIAMENTE ENTRO E NON OLTRE LE ORE 19.00 DEL GIORNO CHE PRECEDE LA VISITA ED ESCLUSIVAMENTE ATTRAVERSO I SEGUENTI MODI:
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