Napoli: un nuovo modello per amministrare la città metropolitana Le dieci municipalità sostituite con sei distretti
Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, s’inserisce nel dibattito in corso sul nuovo assetto amministrativo del Comune di Napoli con la piena attuazione della legge sulla città metropolitana, rilanciando una proposta che vede la cancellazione delle attuali municipalità sostituite dai distretti.
“ E’ assurdo che a fronte dei 24 seggi della città metropolitana partenopea si mantenga l’attuale assetto che prevede dieci municipalità con ben 300 consiglieri municipali, 20 presidenti ed un numero di assessori che può arrivare sino a 60: tre per ogni municipalità – afferma Capodanno -. Un costo eccessivo per la collettività se si considerano anche le strutture ed il personale necessario, oltre agli emolumenti elargiti agli esponenti elettivi. Anche questo è uno spreco da eliminare e non solo per il capoluogo partenopeo “.
“ Peraltro notoriamente, già da quando furono istituite le circoscrizioni, con elezioni dirette, nel 1980, questi organismi del decentramento partecipativo hanno avuto scarso seguito presso le popolazioni amministrate, anche perché prive di reali poteri operativi – ricorda Capodanno -. Utilizzati, alla bisogna, più come meri organismi consultivi e sovente ignorati nelle decisioni prese a livello centrale “.
“ Molto più costruttivo – propone Capodanno – sarebbe, una volta realizzata l’area metropolitana, suddividere il territorio dell’attuale Comune di Napoli in sei distretti, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge, prendendo a modello la città di Berlino, che, con una popolazione di oltre tre milioni d di abitanti, è suddivisa in 12 distretti “.
“ I distretti avrebbero una popolazione media variabile tra i 150mila ed i 200mila abitanti e nascerebbero dall’accorpamento degli attuali quartieri, secondo un criterio meramente geografico – propone Capodanno -. Per ognuno dei sei distretti andrebbero eletti 15 delegati tra i quali viene eletto un presidente e due assessori “.
“ Il progetto – precisa Capodanno – prevede un Distretto Napoli Ovest, corrispondente al territorio degli attuali quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Soccavo; mentre i quartieri Arenella, Chiaiano e Vomero costituirebbero il Distretto Collinare ed i quartieri S. Carlo all’Arena, Stella, S. Lorenzo e Vicaria, il Distretto Napoli Centro. I quartieri Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo, Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato ePendino confluirebbero nel Distretto Costiero, il Distretto Nord riguarderebbe i territori dei quartieri Miano, Piscinola, Marianella, S. Pietro a Patierno, Scampia e Secondigliano ed infine il Distretto Est si estenderebbe sui territori di Poggioreale, Zona industriale, Barra, Ponticelli e S. Giovanni a Teduccio“.
“ Con questa proposta non solo si otterrebbe un notevole risparmio economico – conclude Capodanno – ma finalmente si insedierebbe organismi elettivi capaci di dare risposte concrete, operative ed immediate alle popolazioni amministrate, cosa che notoriamente allo stato non avviene “.