Napoli, visita Papa Francesco: un seminario sulla facoltà teologica

papafrancesco_caserta1Dopo il Convegno “Il futuro della fede in tempo di crisi” promosso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Tommaso d’Aquino, di Napoli che si è svolto con grande partecipazione di pubblico e che ha visto il contributo di diversi relatori tra i quali Luca Diotallevi, Erri De Luca, Carmine Matarazzo, Adolfo Russo, Gaetano Di Palma (Decano della Sezione), in vista della visita del papa a Napoli, la Facoltà ha organizzato un altro evento sulla promozione del nuovo umanesimo a partire dalle sfide del Papa che viene “quasi dalla fine del mondo”.

Il Seminario di studio (come si legge dall’allegato) prende spunto da un recente volume di CARMINE MATARAZZO dal titolo Dalla fine del mondo un nuovo umanesimo cristiano. L’eredità francescana della nuova evangelizzazione tra emergenze pastorali e questione educativa, pubblicato dalle edizioni Cantagalli di Siena.

Un seminario di studio promosso dalla Sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Viale Colli Aminei 2 – Napoli – Tel. 081 7410000 (int. 329)) per giovedì 12 marzo ore 11.00.

Atteso il saluto del cardinale Crescenzio Sepe che ha appoggiato ed incoraggiato l’iniziativa.

Tra i relatori: Tonino Palmese dell’Associazione Libera, Carmelo Dotolo famoso teologo della Pontificia Università Urbaniana di Roma, Edoardo Scognamiglio, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Napoli, Maurizio Schoepflin, filosofo e Collaboratore di Avvenire, Domenico Marafioti, gesuita, Preside della Facoltà. Modera il dibattito Ignazio Schinella, docente della Facoltà Teologica di Napoli.

In questo Seminario di studio si vuole riflettere sulla novità reale che Jorge Mario Bergoglio ha portato già nella sua chiesa di origine, una novità che è fatta di gesti concreti e di semplicità, una spiritualità che vuole rivitalizzare l’etica della sequela a scapito dell’etica del dovere. In altri termini, come è stato per la comunità ecclesiale di Buenos Aires, dove Bergoglio è stato arcivescovo, la chiesa universale ora è chiamata a lavorare per combattere l’anestesia del cuore e la globalizzazione dell’indifferenza. Due mali che forse stanno intaccando anche le società del Meridione d’Italia e Napoli in particolare. Ecco il senso dell’auspicato “nuovo umanesimo” anche da parte della chiesa italiana che si riunirà in un Convegno Nazionale nel prossimo mese di novembre e che affronterà proprio tematiche di questo genere.

Il nuovo umanesimo è oggettivamente un’operazione coraggiosa, sulla scia di quanto il Papa latinoamerico sta insegnando a tutta la chiesa, ma anche alla società, alla politica, all’economia, alle banche… Papa Francesco verrà Napoli il 21 marzo e la speranza è quella che le sue parole portino effettivamente una nuova primavera di verità. Ad ascoltare i significati interpretativi del tempo dal punto di vista della profezia  potremmo sorprenderci per quanto provvisoria sia l’idea che diffusamente si fa della crisi dell’umanesimo di fronte anche ai pericoli e alle minacce del terrorismo di stampo religioso.

L’evento in programma alla Facoltà Teologica di Napoli (Viale Colli Aminei 2) per il prossimo giovedì 12 marzo alle ore 11, partendo anche dal libro di C. Matarazzo, vorrà sottolineare la peculiarità dell’azione di Francesco mettendo in luce il rapporto tra la spiritualità ignaziana e quella francescana che in Bergoglio ha avuto una mirabile sintesi. Si potrebbe dire che con Papa Francesco la chiesa è “tornata a respirare”. Questa è un’espressione usata specialmente da coloro che in questi anni hanno fatto fatica a riconoscersi nella chiesa cattolica o a dirsi cristiano. “Respirare nella Chiesa” è un’espressione che sintetizza bene la simpatia che unisce molte persone, di ogni ceto sociale e situazione spirituale, a Papa Francesco. Ma non si scambi la simpatia con semplice relazione.

Certamente Papa Bergoglio è maestro di comunicazione. Lo fa spontaneamente, con tutto il suo essere e con tutto il suo corpo. La sua persona è comunicazione. Egli trasmette desiderio di relazione, di scambio o interazione; invita a parlare e trasmettere qualcosa di sé… In questo comunicare egli pensa al riscatto della persona dalle ingiustizie, dalla povertà, dalle sopraffazione avendo come stella polare l’uomo del Vangelo…

Così Napoli attende una parola di speranza mista ad un’esperienza di relazione che sappia rivitalizzare la parte migliore di questa società quasi assuefatta alla bruttezza della disperazione piuttosto che attratta dalla bellezza della sfida…

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Redazione

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