Questione A.T.O., Griffo: "Puntare alla dissoluzione del consorzio"
Il Sindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, rivolge un appello ai colleghi sindaci del costituendo A.T.O. affinchè mettano in campo ogni iniziativa, compresa quella di far mancare il numero legale alla Conferenza convocata per il 30 del mese di marzo, diretta ad impedire la costituzione dell’Ambito Territoriale Ottimale per la gestione dei rifiuti.
Una sorta di consorzio tra i comuni del casertano per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che rischia di replicare i fallimenti già fatti registrare in passato da organismi similari con l’aggravante che l’A.T.O. nasce già male dovendo gestire la pesante eredità lasciatagli dal C.U.B: circa 500 milioni di euro di debiti e oltre mille dipendenti. “L’istituzione dell’ATO – fa notare Griffo – finirà per mandare in rovina i comuni della provincia di Caserta che saranno costretti ad aderirvi ed a farsi carico della massa debitoria dell’ex CUB e del personale del Consorzio, dichiarato eccedente e posto in mobilità (vedi decreto dirigenziale n. 2/2015), che si aggira intorno alle mille unità. Un sistema sicuro per mandare in rovina anche quei comuni che grazie ad un’oculata gestione amministrativa possono vantare una solida situazione finanziaria e per disperdere gli ottimi risultati raggiunti dagli stessi nella raccolta differenziata. Senza contare che sul C.U.B. grava anche una richiesta di 691.689,00 euro, da parte della Corte dei Conti, quale risarcimento danni per indebiti pagamenti effettuati dalla governante del Consorzio nel periodo 2008/10. L’obbligo, contenuto nella nota del Sindaco capofila Pio Del Gaudio, di istituire un apposito capitolo di bilancio per sostenere le spese per l’esercizio in forma associativa delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione rifiuti è la conferma dei notevoli costi di cui dovranno farsi carico i comuni.
Ritengo, pertanto, necessario e indispensabile – conclude Griffo – impedire con ogni mezzo ed iniziativa la costituzione dell’A.T.O. almeno fino a quando non ci sarà un preventivo chiarimento circa la consistenza attuale della massa debitoria del Consorzio, non sarà formalmente assicurato che nessun debito graverà sulle casse dei comuni e non sarà comunicato chi prenderà in carico i dipendenti del CUB”.