Restaurata a Teano l'opera seicentesca di Belisario Corenzio
Teano – Restituita alla città completamente ristrutturata la pala dell’altare che sovrasta la mensa della chiesa di s caterina, opera seicentesca del famoso Belisario Corenzio, raffigurante il martirio della santa d’Alessandria. Una presentazione in pompa magna quella a cui si è dato vita che ha visto il susseguirsi incalzante e ricco di particolari delle persone intervenute a vario titolo, dal presidente della pro loco teanum sidicinum, associazione promotrice
dell’iniziativa, Antonio De Simone, a Lucia Bollofatto della soprintendenza di Caserta, a Carmen Autieri , archeologa,al retauratore Gianfranco Zarrillo alle conclusioni del vescovo Arturo Aiello. : “Il restauro è durato quattro mesi – ha ricordato De Simone entusiasta nel suo intervento- un periodo durante il quale abbiamo vissuto momenti ricchi di emozioni e ricevuto il sostegno di tantissime persone.” Il restauro è stato realizzato infatti grazie a una raccolta fondi promossa dalla pro loco. Il frescante Belisario Corenzio fu una delle figure più carismatiche, tra luci e ombre, talentuolso, violento, attaccabrighe, passionale, apparso sulla scena artistica napoletana della prima metà del XVII secolo, protagonista incontrastato della realtà pittorica manieristica napoletana. “Il martirio di S. Caterina”, presente nella chiesa barocca delle madri benedettine, fu commissionato dalla famiglia nobile dei Galluccio e realizzato durante il periodo in cui Corenzio tenne attività a Teano. Teano è notoriamente una città che vanta un partimonio artistico pingue, ricco, variegato che, spesso, l’incuria e il passare incessante del tempo rischiano di danneggiare . Se a ciò si aggiunge la costante mancanza di fondi destinati al recupero e al restauro il rischio diventa concreto, imminente, da scongiurare. La storia di un paese passa necessariamente attraverso la testimonianza del suo patrimonio artistico e quello sidicino narra di una importante ricchezza storica che va assolutamente preservata. Il plauso meritato va , in questo caso, alla pro loco “Teanum Sidicinum”, attenta sentinella della città, sensibile osservatrice di una realtà territoriale vasta e per niente facile.