Carinaro. Caso Indesit, Mons. D’Alise: “Costernato per il fatto che si continui a desertificare la nostra terra”
“Sono costernato per il fatto che ancora una volta si continui a desertificare questa nostra terra“: così reagisce monsignor Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta, intervistato dall’AdnKronos sulla crisi Whirpool-Indesit che “nella nostra zona comporterà la perdita del posto di lavoro per 800 persone, oltre a colpire tutto l’indotto. Lo dico con un cuore profondamente amareggiato: la desertificazione industriale sta avanzando senza freno“.
E lancia l’appello ai politici per intervenire e agli operai perché non cadano nelle mani della camorra. Il vescovo chiede “alle personalità politiche che hanno le loro radici nel territorio di Caserta e nell’intera Campania e che possono muovere anche coloro che stanno al governo, di rendersi conto che non è possibile chiudere una fabbrica senza lasciare la porta aperta a una nuova speranza. Qui si tratta di famiglie monoreddito e di chi è attivo nelle imprese collaterali. Non voglio fare guerre tra poveri, ma il rinforzare le industrie al Nord indebolendo sempre il Sud lascia l’amaro in bocca“.
Per di più, ricorda monsignor D’Alise, “questa è una zona dove la criminalità organizzata è ben presente e dunque creando nuove povertà si rischia di procurare nuova manovalanza alla camorra. Quando viene meno uno stipendio in una famiglia che campa solo di quello, è un vero disastro umano e sociale e ci può essere la tentazione virtuale di trovare risposte sbagliate alla crisi. Faccio dunque un duplice appello: ai politici per restituire speranza a questi lavoratori e agli operai per non cadere in facili ed effimeri richiami criminali, che finirebbero per rovinare la loro stessa vita“.