Napoli. False revisioni, il presidente dell’ACI denuncia carenze nella normativa e nei controlli
A Napoli revisioni auto false per 4.000 veicoli che dovranno ripetere i controlli. A Genova denunciato per la quindicesima volta un 63enne per guida senza patente con 6 auto e 3 scooter a lui intestati.
“Bastano questi due fatti di cronaca delle ultime 24 ore – dichiara il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – per evidenziare le carenze nella normativa, nei controlli e nel sistema sanzionatorio, che pregiudicano gli standard di sicurezza della mobilità: prima di parlare di inasprimento delle pene vanno risolte queste emergenze”.
Non si tratta di casi limite o fenomeni isolati: i Carabinieri hanno scoperto un imponente giro di revisioni false, eseguite con software illegali senza che le automobili siano mai entrate in officina. Sono state così denunciate 12 persone, fra titolari e dipendenti di otto centri di revisione del capoluogo campano, con la conseguenza che 4.000 automobilisti – molti dei quali inconsapevoli delle frodi – dovranno sottoporre nuovamente a controllo il proprio veicolo. A febbraio dell’anno scorso, sempre a Napoli, furono denunciate altre 13 persone tra titolari di centri di revisione, tecnici e meccanici: nella circostanza gli investigatori scoprirono anche 1.300 revisioni eseguite a nome di un tecnico deceduto.
“Siamo di fronte a problemi strutturali – spiega Sticchi Damiani – ed è evidente il fil rouge che lega questi episodi eclatanti: a fronte del susseguirsi di casi gravissimi per la sicurezza stradale, pur in presenza di una lunga serie di denunce, troppo spesso si riesce a trovare il modo di non dare un seguito concreto alle sanzioni previste sulla carta”.
Chi falsifica una revisione commette un falso ideologico, disciplinato dal Codice Penale, con l’aggravante della sostituzione di persona oltre al fatto che il reato è compiuto dall’esercente di un servizio di pubblica utilità. Chi guida senza patente infrange l’articolo 116 del Codice della Strada ed è punito con un ammenda fino a 9.032 euro, il fermo amministrativo fino a 3 mesi del veicolo e – in caso di recidiva – la reclusione fino a 1 anno.