Napoli. Quarto appuntamento con Palazzi e ville napoletane alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano
Riprende domani, mercoledì 8 aprile il ciclo di conferenze Palazzi e ville napoletane. La conferenza si distingue dalle precedenti perché, al di là dell’interesse architettonico del palazzo di via Toledo, caratterizzato da una delle più singolari scale di Napoli, e delle altre residenze di Domenico Barbaia (Milano 1778 – Napoli 1841) anch’esse oggetto della conferenza, la sua storia si incrocia anche con quella di Gioacchino Rossini.
L’edificio fu infatti per breve tempo abitato da Gioacchino Rossini. Il compositore pesarese, chiamato da Barbaia, impresario del teatro di San Carlo, come direttore artistico dello stesso teatro e di quello del Fondo, compose a Napoli numerosi capolavori e pose le basi della sua fortuna finanziaria. Vi sposò anche la contralto spagnola Colbran che, con il suo grande talento vocale, contribuì al successo delle sue opere. L’analisi delle strutture architettoniche del palazzo di via Toledo sarà condotta da Francesca Capano, docente di Storia dell’Architettura, mentre l’illustre musicologo Sergio Ragni ripercorrerà le vicende della presenza di Gioachino Rossini a Napoli (1816-1822).
L’Associazione Dimore Storiche Italiane, membro della European Historic Houses Association – Sezione Campania, collabora alla realizzazione dell’evento, anche con l’organizzazione nel corso dell’anno di visite guidate a dimore storiche. La partecipazione a Palazzi e Ville napoletane è gratuita. Il palazzo Barbaja è un palazzo monumentale di Napoli sito in via Toledo, di fronte alla funicolare Centrale nel quartiere San Ferdinando. Il fabbricato in questione risale al XVI secolo e fu rimaneggiato nella seconda metà del Settecento in un sobrio stile neoclassico. Il piano terra e il mezzanino sono rivestiti in bugnato liscio di piperno; molto semplice è il portale, caratterizzato da paraste bugnate ai lati, da una sottile cornice e dalla chiave di volta. La decorazione è in stucco e i primi due piani sono scanditi dalle lesene giganti ioniche che evidenziano il settore centrale della facciata.