Napoli. Vomero, chiude un altro negozio in via Scarlatti
“E’ una vera e propria ecatombe: non c’è settimana che nel quartiere collinare del capoluogo partenopeo, il Vomero, zona commerciale per antonomasia, non avvenga la chiusura di qualche negozio”. Ad affermarlo un amareggiato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.
“La crisi economica in uno alla lievitazione dei costi di gestione, hanno messo in ginocchio il terziario commerciale che ha rappresentato, per oltre un secolo, la principale attività produttiva del quartiere collinare con circa duemila esercizi commerciali, alcuni dei quali della grande distribuzione, presenti su un territorio di appena due chilometri quadrati. L’ultimo esercizio che in questi giorni, come peraltro era stato annunciato con uno striscione apposto sulla saracinesca già nelle settimane scorse, ha cessato la propria attività si trova nell’isola pedonale di via Scarlatti, una delle strade più appetibili, dal punto di vista commerciale, della Città – prosegue Capodanno –. Ma non è l’unico: a poche centinaia di metri dal primo, un altro esercizio commerciale, la ditta Casuccio & Scalera, presente al Vomero dal lontano 1970, ha definitivamente abbassato le saracinesche alcuni mesi addietro”.
“L’ultima chiusura in via Scarlatti riguarda il negozio GenniUgo, operante da tempo al Vomero nel settore calzaturiero, ma non finisce qui. Per fine mese – puntualizza Capodanno – si annuncia la chiusura del negozio di abbigliamento Brooks in via Kerbaker, che sta effettuando una sorta di countdown giornaliero, attraverso un apposito calendario cartaceo affisso sulla vetrina”.
“Purtroppo – continua preoccupato Capodanno – se si va avanti di questo passo, senza alcun intervento da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli, al Vomero, dove molte strade appaiono già desertificate, potrebbero essere ancora tanti i negozi che decidono di abbassare definitivamente le saracinesche. E, come dimostrano i fatti, per risollevare la grave situazione che si è determinata nel settore non bastano iniziative effimere, della durata di una notte. Occorrono interventi più incisi e a carattere continuativo, anche con supporti di natura finanziaria. Anche perché la chiusura di tanti commerciali del Vomero si va a sommare con la situazione di grave degrado urbano che negli ultimi tempi affligge, sempre più, un quartiere un tempo considerato tra i cosiddetti “quartiere bene” del capoluogo partenopeo – prosegue Capodanno –. Degrado che, come testimoniano le gravi notizie quotidiane della cronaca nera, cammina, a sua volta, di pari passo con la lievitazione dei fenomeni
delinquenziali, non solo della criminalità organizzata, ma anche della microcriminalità che agisce indisturbata ad ogni ora del giorno, sparando all’impazzata per strada o aggredendo inermi passanti, per lo più persone anziane e ragazzi in età scolare”.