Regionali 2015. Campania, i punti di vista di Caldoro, Vozza e Ciarambino
“Sette regioni italiane hanno aumentato le tasse, noi no pur avendo una situazione drammatica dal punto di vista dei conti. Un disastro ereditato nel 2010 dal male, il Pd e il centrosinistra che in dieci anni hanno distrutto la Regione. Anzi, le abbiamo abbassate con il ticket e le diminuiremo ancora intervenendo su Irpef e Irap“. Così il presidente della Regione Stefano Caldoro ai microfoni di Carte&Cartuscelle, programma di approfondimento politico con Ciro Montella, Gerardo Ausiello e Rosario Verde su Radio Club 91.
Ospiti anche i giornalisti del Corriere del Mezzogiorno Angelo Agrippa e del Roma Mario Pepe. Il governatore uscente ritiene importante “riuscire a tenere insieme una coalizione mentre altrove in Italia ci sono litigi e scontri. La coesione è segno di serietà così come lo è il fatto che la Campania abbia retto nel momento più difficile della crisi. La politica deve essere seria, lavorare con riservatezza ma con decisione quando si prendono gli impegni, che vanno rispettati“.
Salvatore Vozza, candidato alla presidenza della Regione con Sel, non risparmia critiche al Pd: “L’effetto Renzi? Mi auguro che ci sia in negativo perché il premier non ha politiche per il Mezzogiorno e viene qui solo a fare sceneggiate. Escludo qualsiasi accordo con il Pd, stare con De Luca ci avrebbe dato vantaggi, come consiglieri regionali certi, e invece abbiamo scelto la strada più difficile, quella di costruire un’alternativa. Non siamo in campo per la poltrona“.
Marco Esposito, candidato presidente con Mò!, rilancia la sua battaglia meridionalista: “I fondi nazionali ci sono ma se vengono distribuiti, come oggi, per il 99 per cento al Nord e l’1 per cento al Sud non ci troviamo. Solo un politico del Sud che non deve prendere ordini da nessuno può avere questa credibilità. Quando hanno deciso di togliere i fondi per gli asili nido al Sud, il parlamentare più meridionale presente era di Ravenna e hanno votato tutti per dire che i nostri bambini valevano zero. Ora è il momento di reagire. Per questo mi sono candidato come presidente rinunciando allo stipendio di giornalista e rinunciando a candidarmi nella lista dove sarebbe più facile essere eletti. Abbiamo candidato anche quattro cittadini meridionali che sono stati costretti ad emigrare nel Centro-Nord o all’estero e faremo un solo manifesto 6×3 con 200 euro“.
E Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza della Regione con il Movimento5Stelle, pone come punto fondamentale della campagna elettorale “la lotta alla corruzione. Non siamo mai stati coinvolti in questi scandali e mai citati nelle intercettazioni se non come rompiscatole che si mettono di traverso rispetto al sistema della corruzione. In Campania non candideremo né condannati né indagati, i nostri eletti dopo due mandati tornano a casa e chiederemo l’istituzione di un registro on line degli appalti per evitare che i fondi pubblici vengano utilizzati come bancomat per favorire gli amici degli amici“.