Sacre passioni per un ritorno al futuro

coro davide (2)Un doppio appuntamento alla Pietà de’ Turchini, nella splendida chiesa di Santa Caterina da Siena,  a distanza di un mese l’uno dall’altro 22 aprile / 22 maggio alle 20.30,  apre un dialogo tra due pagine nel segno del sacro intorno al testo dello Stabat.

Il primo  è un magnifico  Stabat Mater di Giacomo Sellitti, custodito nella Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella,  composto nella seconda metà del Settecento,  cui il  Centro su ispirazione di Paologiovanni Maione, restituisce la voce affidandone l’esecuzione ai  Talenti Vulcanici e al Coro della Pietà de’ Turchini diretto da Davide Troìa,  con le voci soliste dell’Accademia di Arte Lirica di Osimo e la direzione musicale di Stefano Demicheli.  Lo Stabat Mater per quattro voci, violino, violetta e basso continuo di Giacomo Sellitto  o Sellitti, fu quasi sicuramente ispirato ed influenzato dalla famosa pagina di Pergolesi, in voga fin dal tempo della sua composizione. Le notizie biografiche su Giacomo Sellitto sono molto scarse: nacque a Napoli il 28 luglio 1701 e svolse per tutta la vita l’attività di maestro di canto e compositore nella città natale, ricoprendo il ruolo di maestro di cappella presso il Collegio dei Nobili. Fratello minore del più noto compositore Giuseppe Sellitto, autore soprattutto di moltissime pagine operistiche, Giacomo scrisse musica sacra, strumentale e per il teatro.

Giacomo Sellitto si spense a Napoli il 20 novembre 1763, lasciando ai posteri un certo numero di pagine musicali che costituiscono di diritto un importante pezzo della storia della musica del Settecento napoletano. Proprio a partire da questa consapevolezza, il Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini ha fortemente voluto intraprendere l’attività di rivalutazione dello Stabat Mater che, alla pari di molti altri progetti promossi dalla stessa fondazione, trova piena realizzazione nell’esecuzione in tempi moderni di pagine musicali fino ad oggi dimenticate, ma di altissimo valore artistico.

Nel segno della continuità con una tradizione così gloriosa che ha generato capolavori indimenticabili come quelli firmati dagli Scarlatti e  Pergolesi, la Fondazione ha accolto con grande convinzione la proposta di Gaetano Panariello cui si deve la composizione dello Stabat Mater per  il Coro della Pietà de’ Turchini diretto da Davide Troìa e consort di percussioni e sassofono,  in programma il 22 maggio a Santa Caterina con replica il 23.  Un testo potente quello dello Stabat Mater, carico come pochi di visioni drammatiche e suggestioni emotive. Tre voci – due umane, la terza di metallo, quella del sassofono – in una trama fitta di altre voci, e poi legno, pelli, altro metallo… e parole, quelle parole, parole drammatiche, fulcro espressivo di ogni differente terzina della sequenza di Jacopone da Todi  nella musica/teatro di Gaetano Panariello. Il testo dell’ antica sequenza esprimerà ancora una volta  la propria forza in linguaggi e timbri contemporanei

Biglietti da 10 a 7 € mezz’ora prima del concerto o sul circuito ticketOnLine  www.azzurroservice.net/biglietti/

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Redazione

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