Salerno. Omicidio Natalino Migliaro: arrestato cittadino rumeno grazie al DNA

ALEXA IonutNel tardo pomeriggio del 28 aprile 2015, a Eboli (SA), frazione Santa Cecilia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno e del ROS, avvalendosi dell’ausilio dei reparti dell’Arma territorialmente competenti, hanno localizzato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto – emesso in data odierna dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno – ALEXA Ionut, 31enne cittadino rumeno di fatto domiciliato a Eboli (SA), pregiudicato per reati contro la persona e in materia di sfruttamento della prostituzione, ritenuto responsabile dei reati di rapina, omicidio e violenza sessuale.
L’indagine, condotta congiuntamente dal Comando Provinciale di Salerno e dal ROS, è stata avviata a seguito della violenta aggressione perpetrata il 4 ottobre 2014, in località Lido Lago del Comune di Battipaglia (SA), nei confronti di Natalino MIGLIARO (30/enne di Battipaglia, deceduto in data 12 dicembre 2014, a seguito delle gravi lesioni riportate) e della fidanzata (che in sede di escussione testimoniale ha riferito di aver subito violenza sessuale), mentre si trovavano appartati a bordo dell’auto della ragazza, in una piazzola della locale via Idrovora.

Le risultanze investigative avevano consentito di individuare due aggregati criminali operanti nella fascia costiera dei Comuni di Battipaglia (SA) ed Eboli (SA), uno composto da cittadini rumeni, l’altro promosso e organizzato da cittadini albanesi che, in un clima di rispetto dei reciproci ruoli nel “controllo del territorio”, favorivano e sfruttavano l’attività di prostituzione di diverse donne rumene, assicurando alle stesse protezione e supporto logistico, dietro l’imposizione di un corrispettivo. In data 15 e 21 aprile u.s., nei confronti di 17 indagati (di cui uno localizzato in Romania) è stato eseguito un provvedimento cautelare personale emesso dal GIP presso il Tribunale di Salerno, poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento, allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione, lesioni personali aggravate, tentato sequestro di persona, maltrattamenti contro familiari e conviventi, tentata estorsione aggravata.

Le investigazioni, supportate da attività tecniche e riscontrate da significativi elementi repertati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche sulla scena dell’omicidio e di altri delitti maturati, anche nei mesi precedenti, nello stesso contesto ambientale (rapine a prostitute seguite da violente percosse e gravi lesioni anche nei confronti dei “clienti”, incendi di autovetture, minacce con l’uso di armi bianche, violenze sessuali in danno di meretrici non “protette”), hanno consentito di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento e di individuare alcuni soggetti -compatibili per tratti somatici, etnia e luoghi di abituale dimora con il profilo dell’ignoto autore dell’omicidio – dei quali sono stati acquisiti campioni di liquido biologico utili per la comparazione con il “DNA” degli aggressori, già recuperato in sede di sopralluogo. Ulteriori tracce biologiche sono state repertate nel prosieguo delle indagini, il 16 aprile u.s., a seguito della perquisizione eseguita nei confronti di due cittadini rumeni, per rapina e ricettazione, da parte dei militari della Stazione Carabinieri di Santa Cecilia di Eboli (SA).

All’esito delle analisi scientifiche svolte da RIS di Roma emergeva la piena compatibilità tra il liquido biologico repartato sulla scena dell’omocidio e il profilo genetico estrapolato dal campione biologico riferito all’ALEXA Ionut, il quale, pertanto veniva sottoposto a fermo indiziato di delitto e associato presso la Casa Circondariale di Salerno.

Nel corso della mattinata odierna, il RIS di Roma ha confermato – a seguito di accertamenti tecnici non ripetibili sulle medesime tracce biologiche comparate con un prelievo effettuato sull’indagato al momento del fermo, alla presenza del difensore – la corrispondenza del DNA oggetto di investigazione scientifica, confermando così il quadro indiziario acquisito a carico del fermato.

Redazione

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