Trenitalia, passeggeri dell’Av abbandonati a loro stessi valutano class action “No alle navette sostitutive”

AGF Frecciarossa Stazione Napoli

5 minuti. C’era scritto così sul tabellone di Roma Termini che mostrava i ritardi dei convogli in partenza. 5 minuti infondo sono un ritardo più o meno comprensibile per la complessa macchina di Trenitalia. Sono le 20,20 di mercoledì 15 aprile. I passeggeri attendono pazientemente che trascorsi 5/10 minuti, accanto alla casella del ritardo, sulla lavagna luminosa, appaia l’indicazione del binario. Ma i led non si accendono e s’inizia a pensare che forse il ritardo aumenterà. Pochi istanti e infatti i minuti diventano 25, poi 60 e ancora 90. Fino ad arrivare a 150 minuti di attesa. Forse per decenza il tabellone di Trenitalia non si è aggiornato più, ma la realtà dei fatti è che uno dei 6 treni Alta Velocità è partito in realtà con circa 4 ore di ritardo. Le cause sono riconducibili ad un guasto alla linea elettrica tra Settebagni

e Gallesei treni con centinaia di passeggeri a bordo sono rimasti bloccati all’ingresso della Capitale, senza alcun tipo di assistenza. Il personale Trenitalia non era in grado di fornire indicazioni, modalità, tempistiche per la partenza. In questo modo nessuno ha avuto modo di scegliere se nel cuore della notte lasciare i binari della stazione dopo ore di attesa e ripartire il giorno dopo, oppure attendere pazientemente. I passeggeri del treno 9651 proveniente da Milano , bloccato a Roma Nomentana, sono stati trasbordati su un treno regionale. Il convoglio 9549 proveniente da Milano e diretto a Salerno é stato invece agganciato da una locomotiva di soccorso e attraverso la viabilità parallela dirottato alla stazione di Roma Termini. Mille passeggeri compresi bambini e anziani, tra attese estenuanti sulla banchina o peggio ancora bloccati nei convogli, sono rimasti in balia degli eventi senza che gli venisse offerta una bottiglietta d’acqua o generi di conforto. Nulla. Intorno a mezzanotte è esplosa la rabbia dei cittadini. Un solo controllore di Trenitalia cercava di usare le frasi di rito per placare le proteste. Alla domanda: “perché non chiedete navette sostitutive” la risposta era in burocratese: “non sono autorizzato bla bla bla”. Intanto tra toni concitati, bimbi spaventati, anziani stremati, e giovani ragazze preoccupate per come raggiungere casa in piena notte, gli unici che riuscivano a trovare uno sfogo più divertente erano i passeggeri con account twitter che cinguettavano e comunicavano tra treni. Per gli altri, nessuna assistenza, solo rassegnazione, attese senza fine. Ora si valuta l’ipotesi di una class action mentre si registrano nuovi pesanti disagi alla circolazione ferroviaria nelle ultime ore. In una nota Rfi parla di “Sabotaggio sulla linea ad alta velocità Rom-Napoli. L’interruzione a partire dalle 21 di giovedì 16 aprile fino alle 4.40 di oggi. “Tra Labico e salone – si legge – è stata messa una catena di ferro di dieci metri. I rallentamenti di giovedì sera sulla linea Alta Velocità Roma-Napoli sono frutto di “un sabotaggio” dovuto ad “una catena di ferro lunga dieci metri posizionata sopra i cavi di alimentazione elettrica dei treni, tra Labico e Salone”. Oggi però l’azienda fa sapere che la circolazione è tornata regolare.

FONTE: IL VELINO

Redazione

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