Aversa. Morte Luigi Ciaramella, accettata la parte civile. Il padre: ”Iniziamo ad intravedere una prima parte di verità”
“Adesso cominciamo ad intravedere una luce in fondo al tunnel e una prima parte di verità“. Ha la voce ferma Biagio Ciaramella, mentre esce dall’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accompagnato dal suo avvocato Davide Alessandro Tirozzi del foro di Verona.
In quell’aula pochi istanti prima è stata accolta la richiesta di costituzione di parte civile presentata dalla sua famiglia, ma anche da tanti parenti e volontari di gruppi in prima linnea per la sicurezza stradale, su tutti l’associazione “Mamme Coraggio” per la morte di Luigi Ciaramella. In totale più di trenta gli zii e cugini che, come parte civili, parteciperanno al processo che il 23/10 2015 avrà un altro appuntamento cruciale.
Il GIP esaminerà infatti, le richieste e il rinvio a giudizio presentate dal sostituto procuratore della Procura sammaritana Silvio Marco Guarriello nei confronti di cinque persone: Antonino Del Prete di Caserta, Patrizio Noviello di Casal di Principe, Nicola Pagano di Villa Literno, Michele Miale di Portici e Giuseppe Fasolino di Nocera. Si tratta di funzionari della Provincia di Caserta e responsabili Enel finiti nel mirino della magistratura per l’installazione nel tratto di strada dove il 31 luglio del 2008 avvenne l’incidente fatale di un elettrodotto contro il quale si è schiantata la vettura guidata dal giovane di Aversa. Secondo la Procura quei lavori sarebbero stati ultimati violando le norme del codice della strada e quel palo potrebbe essere una delle concause della morte di Luigi. L’incidente avvenne nel territorio di Ischitella. “Ringraziamo la magistratura perché cominciamo ad intravedere qualcosa. Non abbiamo colpevoli, ma almeno una possibile concausa per la morte di mio figlio” ha dichiarato all’uscita dall’udienza Biagio Ciaramella. I legali dei cinque indagati avevano sollevato un’eccezione per rigettare la costituzione di parte dei richiedenti, non accolta dal Gip.