AVERSA: Un amico in giacca e cravatta è un libro che nasce dall’esigenza di raccontarmi su carta.
Da premettere che scrivere è una delle mie tante passioni che non amo esternare, per il semplice gusto di tenerle per me alcune cose. Il giorno in cui cominciai a buttare giù alcuni pezzi , che oggi sono parte integrante del libro, era uno di quei giorni in cui mi sedetti alla mia scrivania, carta e penna, cuffie all’orecchio e cominciai a rivivere alcuni ricordi, quelli con Carlo.
Sfogliavo tra le cartelle del mio pc e rivedevo sempre le mie foto con lui e non facevo altro che scrivere ogni singolo momento vissuto. Decisi così di provare a scrivere tutto dall’inizio; dal primo in giorno in cui ci siamo conosciuti, il vivere insieme determinate situazioni e, pian piano, mi rendevo conto che le parole venivano fuori da sole. Così nacque l’idea del libro.
Mi rivolsi al signor Francesco Milone, nonché giornalista, il quale condivise da subito questa mia iniziativa approvando subito la mia richiesta di supporto.
Ci abbiamo lavorato insieme, tanto. Abbiamo dedicato entrambi del tempo, io a scrivere, lui ad analizzare ogni dettaglio. È stato un grande supporto, lo ammetto!
Ammetto ,inoltre che, inizialmente sembrava un lavoraccio. Uno sforzo emotivo che non so descrivere. Conservavo in me la grande voglia di raccontarmi ma allo stesso tempo temevo l’incomprensione degli altri.
Lo scopo di questo libro non è assolutamente quello di guadagnarmi un posto nella nomea degli scrittori, assolutamente non mi definisco tale. Lo scopo è ben diverso. È quello di diffondere, a tutti i ragazzi di oggi, il vero valore e significato della parola amicizia. Trasmettere che sono essenziali altre cose, che ci si può divertire con poco se si ha accanto un vero amico. È la fortuna più grande che io abbia avuto ed è per questo che ho deciso di raccontare tutto.
Lo dico sempre e lo ribadisco, si tratta di un libro scritto con il cuore e non con il portafogli. Il mio guadagno non sarà un’ipotetica somma di denaro, bensì la gratificazione e la comprensione delle persone che mi circondano.
Ho voluto inserire, inoltre, all’interno del libro alcune lettere scritte da altri amici di Carlo per il semplice fatto che avrei voluto, e ci sono riuscito, che questo rimanesse un ricordi di tanti e scritto da tanti.
È necessario sapere, infondo, che si tratta comunque di una storia dall’epilogo triste, ma con l’utilizzo di strumenti adatti e di parole giuste sono riuscito a creare comunque un ricordo bello, felice e che spinge a godersi la vita.
Ed è così che, finalmente, siamo arrivati al giorno della pubblicazione del libro. E la cosa a cui tengo di più oggi è ringraziare una ad una le persone che hanno collaborato.
Se sono riuscito ad inserire all’interno alcune foto di Carlo il merito è tutto della mia amica- fotografa Raffa che mi ha gentilmente concesso i suoi diritti fotografici.
Se sono riuscito a realizzare il tipo di copertina che avevo nella mia mente il merito va ad Antonio Del Prete, grafico ufficiale di #Coppelia Magazine.
Se sono riuscito a suddividere una storia in capitoli, a creare un discorso che esprimesse al meglio tutte le mie emozioni il merito è del signor Francesco Milone.
Ed infine, ma non per importanza, se ho avuto l’occasione di raccontarne un po il merito è tutto di Gennaro Russomanno, titolare del bar pasticceria Al Boschetto (per l’utilizzo del locale) nonché mio datore di lavoro, e di tutti i colleghi qui presenti che con il loro lavoro hanno collaborato comunque.
Spero che il messaggio arrivi forte e chiaro, ma comunque vada sarà un successo ( come dice mia madre )!
Questo è un amico in giacca e cravatta, una vera storia, tutto qua.