Regionali 2015. Campania, intervista a Stefano Montone, candidato aversano nelle circoscrizioni di Caserta e Napoli
Di Grazia della Volpe. Un’intervista al giornalista aversano Stefano Montone candidato con la lista “Mai più la terra dei fuochi”.
Cosa l’ha spinta a candidarsi in questa tornata elettorale?
La mia passione per il giornalismo e la fotografia mi hanno portato in questi anni ad avere un contatto diretto con la brutalizzazione del nostro territorio. Ho assistito ai vari scavi, ho conosciuto quelle famiglie vittime della Terra dei fuochi, ho fotografato i cumuli di rifiuti speciali lasciati marcire e bruciare lontano e nei pressi dei centri urbani, ho respirato da vicino, in prima persona, quei fumi neri che spesso solcano il cielo, a questo è da aggiungersi che nello scacchiere dei giochi politici pre-elettorali nessun politico di “professione” ha fatto di questo dramma che viviamo la priorità del proprio programma. Ecco guardare in faccia il disastro, il dolore delle mamme e delle intere famiglie mi ha spinto a questo passo.
Non teme l’accusa di strumentalizzazione?
Assolutamente no! Chi lo pensa o è in mala fede o non ha compreso l’effettiva gravità del problema. Mi spiego! Le varie manifestazioni che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni hanno mobilitato migliaia di persone comuni ottenendo quindi come risultato la diffusa conoscenza del problema ambientale, questo però non basta perché per far si che qualcosa si muova in concretezza c’è bisogno della politica, che ci piaccia o no c’è bisogno di una rappresentanza intesa come propaggine operativa di quanto si è compattato dal basso. Non si possono alienare le due cose ma devono integrarsi. Anche perché per quanto il problema sia oramai conosciuto da tutti, la percezione del problema è differente, ad esempio a Napoli conoscono il problema ma di riflesso, Napoli non è “nel” problema come noi che stiamo nella provincia di Caserta, pur riconoscendo a Napoli grande partecipazione alle varie manifestazioni organizzate. Quindi è necessaria una rappresentanza che unifichi il tutto facendo passare indistintamente l’ effettiva gravità della situazione.
Si è sempre detto che il problema della terra dei fuochi non avesse colore politico e dunque non fosse né di destra né di sinistra, sono state dunque avanzate delle perplessità sulla scelta della sua lista non solo di non correre da sola ma anche di essersi alleata col centro destra.
Confermo che il problema della terra dei fuochi non abbia colore politico, ma bisogna mediare fra la pura ideologia e la concreta azione, correre da soli avrebbe significato essere dei “puristi” ma, siamo oggettivi, avrebbe aumentato le probabilità di sconfitta e invece bisogna vincere per cercare di dare un segno, un’impronta concreta all’ idea di ambiente a cui ci riferiamo. Per quanto concerne l’alleanza col centro destra, la scelta non è ideologica ma è scaturita da una attenta disamina al tavolo delle alleanze. Detta in modo semplice il gruppo di centro sinistra è stato più chiuso rispetto alle nostra proposte alle nostre idee, il centro destra no. Oltretutto va precisato che il problema terra dei fuochi non riguarda solo l’interramento decennale dei rifiuti speciali ma anche il quotidiano abbandono lungo le strade cittadine e non di materiale che andrebbe invece trattato in altro modo. Quindi le politiche e il ventaglio degli interventi è variegato.
Risponda di getto, si o no all’ inceneritore?
No!
La città come ha preso la sua candidatura?
In linea di massima positivamente, tante le persone che spontaneamente mi hanno offerto la loro collaborazione, certo sono in larga parte quelli che mi hanno seguito nel mio intento di denuncia nel corso di questi anni, dandomi anche conferma positiva di quel che facevo. Ovviamente non sono mancati e non mancheranno i detrattori e i “franchi tiratori” ma forse fanno parte del gioco?! In questo caso, ritengo che la forma sia sostanza e dunque metodo, e certi metodi si commentano da sé palesando la poca sostanza. Come neofita della partita politica mi sarei aspettato maggiore lealtà nell’agone politico ma ripeto forse è tutto parte del gioco. Approfitto di questo spazio per augurare a tutti un caloroso “in bocca al lupo”.