Napoli. Vomero, riparte la scala mobile in via Cimarosa

Vomero, le scale immobili di via CimarosaGennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione del Vomero, che, nei giorni scorsi, a seguito delle veementi proteste e delle numerose sollecitazioni degli abitanti della popolosa area collinare  del capoluogo partenopeo, a seguito dei frequenti e lunghi fermi degli impianti intermodali di collegamento tra la stazione della metropolitana in piazza Vanvitelli e tra le stazioni delle funicolari, eventi culminati con il fermo per oltre due mesi delle scale mobili in via Cimarosa, aveva indetto un flash mob, al quale erano inviati circa duemila partecipanti, esprime la propria soddisfazione, dopo aver preso atto, nel corso dell’ultimo sopralluogo effettuato stamani, che, dopo quella di via Morghen, anche la scala mobile di via Cimarosa ha finalmente ripreso a funzionare.

Non succede di frequente – sottolinea Capodanno – ma di certo è la testimonianza che il forte impegno da parte dell’associazionismo civico e dei cittadini, che, nel caso specifico, nel corso degli oltre due mesi di fermo, si è tradotto in numerose petizioni ed istanze, culminate con l’indizione del flash mob, può produrre i suoi effetti positivi, sensibilizzando le amministrazioni competenti a ripristinare servizi essenziali per i cittadini, come appunto  quello delle scale mobili di collegamento tra le stazioni superiori delle tre funicolare presenti al Vomero e la stazione del metrò collinare in piazza Vanvitelli”.

Già venerdì scorso – sottolinea Capodanno – avevo avuto assicurazione dalla ditta che stava effettuando i lavori di riparazione che l’impianto sarebbe tornato a funzionare a breve. E così è stato, anche se resta il rammarico per il fatto che ci siano voluti oltre due mesi prima che s’intervenisse”.

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Resta anche l’amarezza – conclude Capodanno – per l’ennesima dimostrazione del fatto che nel capoluogo partenopeo i cittadini, per poter essere garantiti nell’utilizzo di beni e strutture pubbliche essenziali, debbano, sempre con maggior frequenza, decidere di mettere in campo azioni di civile protesta, anche scendendo in piazza, affinché vengano tutelati i propri sacrosanti diritti. Una situazione davvero paradossale per chi subisce salati balzelli per ricevere in cambio servizi pubblici sovente insufficienti, se non addirittura inesistenti”.

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Redazione

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