Aversa. Videosorveglianza, Nobis: “La vecchia videosorveglianza non andava mantenuta, bensì progettata daccapo”

nico+nobisA volte non si comprende il senso della polemica che diventa solo sterile chiacchiericcio e che allontana la gente dalla politica e dalla partecipazione ai fatti pubblici. I punti di vista non devono mascherare di vero ciò che è falso o errato”. Così esordisce il consigliere comunale Nico Nobis in merito alla videosorveglianza cittadina.

Quando il sindaco, – sottolinea Nobis – facendo riferimento al pregresso sistema istallato per la videosorveglianza, ha parlato di apparecchiature inutili alle autorità di PS, non ha proferito alcuna eresia dal momento che, come lo stesso consigliere Della Valle ha confermato utilizzando un eufemismo, si trattava di “tecnologia non di ultimissima generazione”. Tecnologia che, purtroppo, non è mai stata di alcun ausilio alle forze dell’ordine, avendo in passato queste ultime più volte effettuato (in caso di rapine per esempio) qualche tentativo di estrapolare fotogrammi poi rivelatisi inutili ed inutilizzabili, in quanto non si riusciva a risalire ad un numero di targa o un volto nemmeno se ripreso in pieno giorno”.

E continua Nobis: “C’è da rilevare che non è mai stata criticata la tecnologia delle vecchie telecamere, ma semplicemente i previsti sistemi di trasmissione delle immagini che nel tempo hanno reso inutile tutto il sistema, conseguenza quindi non imputabile alla scarsa manutenzione. Nel tempo, anche il primo impianto, originariamente in fibra ottica, portato su altri mezzi di comunicazione, è divenuto inutilizzabile. Ciò significa che quanto realizzato, non era in alcun modo innestabile nei sistemi di trasmissione dati di ultima generazione. Ovvio che anche con il trascorrere degli anni – spiega il Consigliere Comunale di Noi Aversani – le calotte delle telecamere possono opacizzare se non pulite, ma sarebbero comunque state inutilizzabili con i nuovi flussi dati. Il secondo lotto poi, più recente, e fatto tutto in wireless, è stato anche mal collegato alla centrale dei VVUU, probabilmente installato da aziende non referenziatissime, per cui, di fatto, non ne è possibile il suo pieno utilizzo. Dunque, come è ovvio e lampante, per evitare i soliti ed inutili sprechi, la vecchia videosorveglianza non andava affatto manutenuta, bensì riprogettata daccapo!”

Proprio per evitare di ripetere gli stessi errori del passato, il progetto dell’Amministrazione Sagliocco, recepita l’indicazione della necessità di realizzare la Rete Wireless e la Videosorveglianza dell’Area Target del Piu Europa, con il fine di realizzare (ed Aversa sarà l’unica delle Città Medie in Campania a disporne) una propria rete in Fibra Ottica che gradualmente verrà allargata all’esterno della stessa area target, e consentirà un’unica rete locale con sviluppi prima inimmaginabili, soprattutto per i collegamenti di tutte le sedi connesse (Municipio, Vigili, Scuole, Biblioteca, Urbanistica ecc.).

Riconosciamo, certo, il merito della precedente amministrazione della indicazione di cosa servisse alla città (abbiamo trovato una “corposa” descrizione di circa un foglio A4) ma, a parte il fatto che per molti anni dallo stanziamento del finanziamento non si è messo in cantiere nulla, con il serio rischio di far decorrere i termini per la realizzazione, rivendichiamo la qualità e la paternità di ciò che consentirà di ridurre drasticamente la spesa per collegamenti telefonici e internet che, contestualmente, verranno migliorati di circa 20 volte (stimiamo di eliminare il canone dell’Ufficio Tributi, della Biblioteca, dei Vigili e delle Scuole).

Inoltre, proprio per il fatto che, dal 2009, questi fondi sono stati lasciati inspiegabilmente latenti, siamo ricorsi a quello che, con solita vena sterilmente critica, è stato definito uno ‘spezzatino’, ovvero due sottosistemi ben distinti (rete di comunicazione in fibra da un lato e sistemi wireless e di videosorveglianza dall’altro) che, a causa dei noti ritardi della SUA, sarebbe stato impossibile gestire in modo unitario senza rischiare, appunto, di perdere i fondi.

Quindi si è ricorso ad un sistema machiavellicamente alternativo ed obbligato per i tempi di realizzazione, laddove gli stessi colossi delle telecomunicazioni, unici idonei a realizzare l’opera, si erano detti diversamente impossibilitati.

C’è da sottolineare, infine, per chi non lo sapesse, che i Varchi ZTL, come indicato dagli esperti dell’Ufficio Progetti, e tutta la strumentazione per il traffico veicolare, erano esplicitamente vietati dal PIU Europa, quindi non inseribili nel progetto, però grazie alla realizzazione della rete cittadina, sarà possibile integrarli agevolmente acquistandoli attraverso un risparmio di spesa derivante dai progetti già in corso d’opera (ad es. l’eliminazione dei 5 pilomat previsti nei progetti do via Roma e via Di Iasi, che già in passato si sono rivelati totalmente inutili) con conseguente, ulteriore, riduzione della spesa ed implementazione delle apparecchiature”. E conclude Nobis: “L’invito, come sempre, è quello di evitare la solita, strumentale, disinformazione perché i cittadini sono già stremati da continue erronee sollecitazioni che rischiano di creare solo ulteriore confusione e disaffezione”.

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Redazione

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