Carinaro. Volge al termine la decima edizione della “Festa della Tammorra”

Festa della Tammorra 3 (2)La decima edizione della Festa della tammorra sta arrivando al capolinea. Dopo un lungo viaggio che ha toccato ben sei località: Santuario di Briano, Parete, il Casale di Teverolaccio, Maddaloni, Cellole, Aversa, sabato e domenica prossimi l’avventura si concluderà, anche quest’anno, a Carinaro dove tutto è incominciato grazie alla volontà ed all’impegno di un gruppo di appassionati.

E si possono già fare i primi consuntivi di quello che è avvenuto: sei località fin qui visitate, sei feste svolte ognuna in rapporto con antiche feste tradizionali: la festa di San Michele, la Madonna di Costantinopoli, la Madonna dell’Arco, la festa dell’ambiente, la Madonna di Briano, la Madonna della Rotonda . Ventidue i gruppi che hanno suonato e cantato, Dieci mila persone circa che hanno partecipato, in massima parte giovani, migliaia i ballatori. Quando si parla di tradizioni popolari l’immagine che si ci viene in mente è quella di vecchi contadini che con voce roca cantano battendo il tamburo con mani anchilosate dal duro lavoro dei campi per trovare la liberazione dalle frustrazioni e dalle angosce di una quotidianità che offriva sole marginalità ed insicurezze. Ebbene questa immagine è cambiata : i giovani sono stati i principali attori di queste feste forse perché vivono e sentono le stesse negatività dei contadini magari in forma diversa.

“Il nostro impegno non è solo ed esclusivamente teso al recupero ed al rilancio di un fatto culturale – dice il presidente di Carinaro Attiva – ma siamo fermamente convinti che questa iniziativa possa essere un volano del rilancio a economico della nostra zona per quello che riesce a muovere e il radicamento sempre più profondo che trova nelle nostre realtà. Questo già è avvenuto altrove con grandi ritorni economici per le regioni”

La festa di Carinaro costituisce il punto terminale di questo itinerario, il momento in cui tutti si ritrovano e stanno bene insieme. Non uno spettacolo o una esibizione: non esiste differenza tra suonatori, cantatori e pubblico ma sono tutti gli operatori di un grosso rito liberatorio ricco di energie positive.

A condurre il gioco ci saranno solo per fare dei nomi il grande Marcello, la Scuola di Tarantella Montemaranese, Tonino O’ Stocco, la Scuola di Giuglianese dell’ASS. Carinaro attiva, i Via del Popolo i Terra di suoni, gli Scacciapensieri, Votavò, la Compagnia del Tamburo. I Via Nova E tanti altri per recuperare e tramandare la tradizione popolare la quale magari non ha il senso sacro e mistico delle origini ma comunque vive ancora e si tramanda.

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Redazione

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